Nei giorni scorsi, il
ministro della Giustizia federale tedesco, Heiko Maas, aveva chiesto a
Google di
rendere pubblici e accessibili i dettagli dell’algoritmo segreto che ha reso il suo motore di ricerca il più forte in Europa, con una posizione che Berlino definisce “di monopolio”.
Dal canto suo, il colosso di Mountain View dice no e risponde così alla Germania: “Non vi riveleremo la tecnologia del nostro motore di ricerca”.
Un portavoce di Big G ha così dichiarato: "Il tema è stato esaminato per un
totale di 8 anni negli Stati Uniti e in Europa e le autorità di regolamentazione hanno concluso che non usiamo i nostri algoritmi per prendere di mira i nostri concorrenti. Rendere i nostri algoritmi disponibili può sembrare semplice, ma, così facendo, lasceremmo campo libero a spammer, siti con malware e siti web di bassa qualità, danneggiando i nostri utenti”.
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