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Al via la seconda edizione di "Una vita da social"

Al via la seconda edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 13/01/2015

Ha preso il via la seconda edizione di “Una vita da social”, importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete.
Nel corso della sua prima edizione, il progetto ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 100.000 studenti nelle piazze e 400.000 nelle scuole, 15.000 genitori, 8.000 insegnanti per un totale di 1.800 Istituti scolastici, 9.000 km percorsi e 42 città raggiunte sul territorio, nonché una pagina Facebook con oltre 400.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.
Aziende come Facebook, Italiaonline, con i portali Libero.it e Virgilio.it, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, ind, Youtube, Scania, Continental, ItalWork e RDS 100% Grandi Successi, “radio ufficiale dell’evento”, si sono unite alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più”.  
A Roma, Milano, Grosseto, Siena, Firenze, Livorno, Pisa, Massa Carrara, La Spezia, Genova, Albissola, Savona, Imperia, Sanremo, Cuneo, Aosta, Novara, Varese, Alessandria, Orvieto, Viterbo, Spoleto, Macerata, Ascoli Piceno, Giulianova, Pescara, Isernia, Castel Volturno, Benevento, Avellino, Foggia, Monte Sant’Angelo, Lecce, Brindisi, Matera, Catanzaro, Messina, Siracusa, Agrigento, Trapani, Oristano, Nuoro, Sassari, Parma, Brescia, Verona, Rovereto, Bassano del Grappa, Pordenone, Longarone, Udine, Ferrara, Bologna, Frosinone e Latina, gli operatori della Polizia Postale e delle aziende, attraverso un truck allestito con un’aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito e adatto a tutte le fasce di età.
Tra le novità della nuova edizione è possibile annoverare la rappresentazione teatrale di “Like – Storie di vita online” di Luca Pagliari, in collaborazione con Baci Perugina nelle città di Torino, Milano, Roma, Firenze, Palermo, Padova, Ravenna, Perugia, Bari e Cagliari, che racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo, balzato alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa.
Una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato su un campione di circa 10mila studenti di scuole medie e superiori, rivela che solo 1 studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all’uso dei social, ci sono infatti il desiderio di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%), ma anche sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate ed e SMS (44%).
Quasi l’85% degli studenti appartiene ad un gruppo classe su WhatsApp, che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio. Oltre la metà degli intervistati trascorre sui social network più di un’ora al giorno.
Globalmente 1 ragazzo su 4 si dichiara sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc.
Quando viene a mancare una connessione internet, 1 su 6 ammette di provare un senso d’ansia e di prodigarsi per ristabilire subito l’accesso alla Retementre la metà degli intervistati vive questa situazione con fastidio ma senza fretta di riconnettersi.
 Preoccupa in maniera più forte il cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di episodi di questo tipo.

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