Grazie all’operazione
Rubbly, sono stati
scovati i pirati informatici che hanno infettato con un virus più di 3 milioni di computer sparsi nel Mondo. Obiettivo dei cybercriminali era quello di rubare password bancarie, indirizzi e-mail e dati sensibili nei social network. L’operazione è stata
effettuata dalla Polizia Italiana, con l’aiuto delle unità specializzate di
Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, nonché l’European Crime Center di Europol. In questo modo, sono stati individuati alcuni terminali definiti “zombie”, uniti tra loro in rete e gestiti da un amministratore, con lo scopo di effettuare attacchi informatici di diverso tipo. Il server che comandava la rete criminale si trovava nella zona di Milano ed è stato sequestrato dal
Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della Polizia Postale e delle Comunicazioni, insieme al
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano.
Il virus si chiama
Ramnit e generalmente infetta macchine aventi sistema operativo
Microsoft Windows, riuscendo a disabilitare i sistemi di protezione antivirus, oltre a generare automaticamente nomi di dominio
DGA che vengono prima registrati e usati in qualità di server di comando e controllo.
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