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Dal polistirolo batterie ricaricabili più potenti ed efficienti

Una recente ricerca rivela che con il polistirolo e il materiale da imballaggio si possono realizzare degli elettrodi per le batterie più efficienti di quelle attuali.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 24/03/2015

Un team di ricercatori dell’Università di Purdue, capitanati dal professor Vilas Pol, ha iniziato a studiare le proprietà del polistirolo e del materiale da imballaggio realizzato a partire dall'amido, che contiene sostanze chimiche e detergenti.
Dalla ricerca è emerso che con questi materiali si possono realizzare degli elettrodi per le batterie più efficienti di quelle attuali: in particolare il polistirolo è un ottimo sostituto della grafite utilizzata normalmente per realizzare l'anodo nelle batterie agli ioni di litio, e in più il processo per arrivare a questo risultato è molto semplice.
Il professor Pol ha così dichiarato: “Le chips sono riscaldate a una temperatura tra i 500 e i 900 gradi Celsius in atmosfera inerte e in presenza o assenza di un catalizzatore a base di un metallo di transizione”.
“Il processo è economico, non dannoso per l'ambiente e potenzialmente adatto per la produzione su larga scala”, ha aggiunto il professor Vinodkumare Etacheri. Il materiale risultante permette di realizzare anodi che sono 10 volte più sottili di quelli attuali e hanno una resistenza elettrica molto minore, il che si traduce in tempi di ricarica molto più brevi; inoltre, le prestazioni superiori si mantengono anche dopo centinaia di cicli di carica/scarica.
“Gli elettrodi hanno mostrato prestazioni notevolmente maggiori per quanto riguarda la conservazione dell'energia rispetto agli anodi di grafite disponibili in commercio. Gli anodi realizzati a partire dalle chips per imballaggio hanno mostrato di avere una capacità specifica massima di 420 mAh/g, che è maggiore della capacità teorica della grafite (372 mAh/g)” ha concluso Pol.
I test, condotti con 300 cicli di carica/scarica, non hanno evidenziato sostanziali perdite nella capacità delle batterie così realizzate e, secondo il professor Etacheri, le prestazioni elettrochimiche sul lungo periodo sono molto stabili: il polistirolo e l'alternativa basata sull'amido si sono dimostrati molto promettenti per la realizzazione di batterie ricaricabili agli ioni di sodio.

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