Se possedete una stampante inkjet, molto probabilmente vi siete chiesti se convenga o meno utilizzare inchiostri alternativi oppure cartucce ricaricate al posto dei materiali originali. Spesso infatti c'è il dubbio che i prodotti alternativi possano non dimostrarsi all'altezza di quelli originali, anche se, per contro, hanno l'innegabile attrattiva di un costo sensibilmente inferiore.
Sull'altro versante, quello delle aziende, l'argomento dei materiali di consumo è sempre stato molto delicato per i produttori, visto che da tempo contano su questo mercato per gli interessanti utili che lo caratterizzano. Dato che però si tratta di un mercato molto appetibile, la concorrenza da parte di altre aziende che propongono prodotti compatibili, sia come cartucce ricaricate, sia come inchiostri per il refill, sia come veri e propri prodotti alternativi, è decisamente elevata.
Quantificare le differenze tra prodotti originali e alternativi però non è sempre facile e immediato. Non si tratta solamente di risultati diversi in termini di qualità di stampa, cosa evidente soprattutto quando si devono stampare le fotografie, ma le differenze spesso emergono anche per altri elementi come per esempio l'affidabilità .
Per evidenziare e quantificare questi e altri aspetti,
HP ha commissionato nel maggio 2007 a
Innovationstechnik, un'azienda di Brema specializzata in test, uno studio comparativo sull'affidabilità delle cartucce di stampa e relativo rendimento in termini di pagine stampate. L'obbiettivo dello studio era di valutare le prestazioni delle cartucce a getto d'inchiostro originali HP rispetto a 16 marchi di cartucce a getto d'inchiostro ricaricabili, compatibili con le stampanti HP DeskJet 970Cxi e HP DeskJet 5850, e reperibili in Paesi dell'Europa come Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Paesi Bassi (non è detto però che tutti siano presenti nello stesso Paese). Fanno parte dello studio anche i negozi di ricarica. Ecco la lista dei prodotti analizzati:
Rivenditori/Marchi cartucce ricaricabili
Boeder - Marchio ricaricabile
Carrefour - Rivenditore
Ecostore - Marchio ricaricabile
Geha - Marchio ricaricabile
KMP - Marchio ricaricabile
PC Line - Marchio ricaricabile
Pelikan - Marchio ricaricabile
Staples - Rivenditore
Tesco - Rivenditore
Negozi di ricarica
Cartridge World
PC-Spezialist
PrinkRefill 24
Refill Ink
Tintenstation
Vobis
[tit:La metodologia]
In questo tipo di prove la metodologia applicata è estremamente importante. Quella utilizzata per questo test comparativo sull'affidabilità e il rendimento delle cartucce è stata sviluppata da Hewlett-Packard e implementata da Innovationstechnik . L'azienda di Brema si è procurata autonomamente tutto il materiale, quindi le stampanti, la carta e le cartucce, tramite i normali canali distributivi, in modo da poter testare gli stessi prodotti normalmente reperibili da chiunque. Per quanto riguarda i negozi di ricarica analizzati, una doverosa precisazione è che i dati del test si riferiscono per il 50% a cartucce ricaricate una volta, per il 30% a cartucce ricaricate due volte e per il 20% a cartucce ricaricate tre volte.
Una delle pagine di test previste dalla norma ISO/IEC 24711
Dal punto di vista della quantità di materiale utilizzato, per ciascun brand sono state analizzate almeno 68 cartucce/ricariche (17 nere e 17 in tricromia per ciascuna stampante). In totale sono state sottoposte a test 1091 cartucce di stampa ricaricabili e 68 cartucce a getto d'inchiostro originali HP utilizzando 27 stampanti HP DeskJet 970Cxi e 15 stampanti HP DeskJet 5850.Per calcolare i risultati, i valori sono stati determinati su un limite inferiore di confidenza (LCB - Lower Confidence Bound) del 90%. Secondo la indicazioni della norma ISO/IEC 24711, per tutta la durata delle prove sono state mantenute le normali condizioni ambientali degli uffici che prevedono una temperatura compresa fra 21-25°C e un'umidità relativa fra il 40-60%.

Stampanti, cartucce e carta, inoltre, sono state stabilizzate a queste condizioni per un minimo di 12 ore prima dell'uso, in modo da eliminare possibili effetti dovuti a variazioni nelle condizioni di stoccaggio. Durante il test è stata utilizzata la carta XEROX Business per Laser, Copiatrici e Inkjet, con peso medio di 80 grammi per metro quadrato, in formato A4. Nel calcolo del rendimento in termini di pagine sono state incluse le cartucce difettose come parametro per valutare l'affidabilità delle stesse. Questa scelta implica il fatto che i dati di rendimento calcolati non si basano strettamente sullo standard ISO/IEC 24711 in quanto esso prescrive che le cartucce difettose siano escluse dal calcolo del rendimento in termini di pagine.
[tit:I risultati]
Lo studi ha fornito due tipo di risultati, il primo sullo yield, cioè sul numero di pagine effettivamente stampabili, e il secondo sull'affidabilità delle cartucce.
Andiamo con ordine.
I risultati dello studio per il rendimento in termini di pagine stampate.Per il rendimento in termini di pagine le cartucce a getto d'inchiostro originali HP si sono posizionate al primo posto con un rendimento medio di 793 pagine, un valore superiore del 79,5% al rendimento medio di 442 pagine ottenuto dal gruppo dei brand di ricaricabili. Osservando i dati, però si nota che il secondo classificato, il Brand F (non ci è dato sapere a quale azienda corrisponda) si posiziona con un distacco dell'11,5%, valore nettamente migliore di quelli di molti altri competitor.
A una prima analisi dei risultati, non stupisce tanto il fatto che il numero di pagine stampate mediamente sia sensibilmente diverso da quello ottenuto dalle cartucce originali. Occorre considerare infatti che il processo di ricarica dell'inchiostro può implicare alcuni compromessi. Per esempio ricaricando una cartuccia, a meno di non operare in una camera bianca, è inevitabile che possa entrare qualche residuo di polvere all'interno, cosa che potrebbe ostruire con il tempo uno o più ugelli costringendo a effettuare cicli di pulizia che consumano molto inchiostro. Un motivo più banale è che talvolta non si riesce a inserire la stessa quantità di inchiostro contenuta nelle cartucce originali.
Una cosa su cui riflettere, invece, è che un brand è riuscito a posizionarsi abbastanza vicino alle cartucce originali. Questo significa che non è impossibile realizzare prodotti in grado di ottenere risultati soddisfacenti dal punto di vista dell'autonomia. Non avendo il riferimento di prezzo per il brand F non possiamo però valutare la convenienza economica a utilizzare questa alternativa.
[tit:L'affidabilità ]
Il secondo gruppo di risultati riguarda l'affidabilità . Anche l'esito di questo confronto può essere considerato praticamente scontato visto che ci si trova di fronte a una tecnologia di stampa inkjet termica e che quindi le testine sono destinate a usurarsi con il tempo. Riutilizzando le testine, l'aspettativa di vita è intuibilmente inferiore a quella dei componenti nuovi.
I risultati dei test per la difettosità .Osservando i risultati delle prove, se il risultato di una difettosità nulla può essere dato per scontato per HP, i dati più indicativi sono quelli inerenti una media il 24% di difettosità fra quelle ricaricabili prodotte da altri marchi o afflitte da "difettosità anticipata" cioè con una vita inferiore al 75% della media delle pagine stampate per quel brand. Anche in questo caso possono intervenire diversi fattori. Per esempio la presenza di impurità negli inchiostri può occludere degli ugelli, oppure la formulazione chimica degli inchiostri può determinare fenomeni di corrosione su resistenze termiche e ugelli. Un altro fattore che condiziona la vita , e quindi l'affidabilità delle testine è data dai depositi di inchiostro secco che si possono formare. Gli inchiostri infatti devono sopportare elevati sbalzi di temperatura, ma devono essere progettati appositamente. Osservando dati, anche in questo caso si può notare come un brand, sempre lo stesso del test precedente, raggiunga valori molto vicini a quelli dei componenti originali. Di fatto la percentuale di cartucce difettose per questo competitor è solamente del 2,9%, un valore decisamente migliore rispetto a quello medio del gruppo.
Anche in questo caso, tirando le somme, si può notare che i risultati dei prodotti alternativi sono mediamente bassi e che le soluzioni interessanti sono pochissime, anzi praticamente solo una.
[tit:Altre considerazioni]
Una delle motivazioni principali che pilota la scelta di soluzioni alternative ai materiali di consumi originali è il costo, ma pagare di meno non significa necessariamente che la soluzione sia, nel complesso, quella più conveniente.
Se si pensa, per esempio al tempo necessario, fa riflettere che il tempo medio di attesa per il riempimento di una cartuccia presso i centri di ricarica, nel test di Innovationstechnik, è stato di 42 minuti, mentre la differenza fra il tempo di attesa più lungo e quello più breve è stata di oltre cinque ore.
Non è detto che le operazioni di ricarica vadano sempre a buon fine: In queso caso la parte degli ugelli si è distaccata dalla testina, rendendola inutilizzabile.Un altro dato interessante che emerge dalla ricerca è legato alle operazioni di ricarica presso gli appositi centri. Non tutte le cartucce, infatti, secondo i dati di Innovationstechnik, sono state ricaricate correttamente. In 19 casi, il tentativo di ricaricare le cartucce presso i centri di ricarica non è andato a buon fine.
Un ulteriore considerazione da fare è che il costo dei consumabili non riflette, se non in parte, il costo totale di gestione di un prodotto, in questo caso la stampante. Fanno parte del calcolo del costo complessivo anche la requenza di uso del prodotto, la qualità ottenibile valutata su un arco di tempo, ma anche il tipo di supporti di stampa utilizzati e le modalità di stampa usate.
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