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La versione 3.1 del bus HyperTransport

Il sistema di interconnessione HyperTransport è arrivato alla versione 3.1, migliorando le prestazioni della precedente versione 3.0 introdotta nel 2006. Ecco le principali caratteristiche.

Autore: Francesco Ferrari

Pubblicato il: 22/11/2008

Una delle tecnologie più interessanti degli ultimi anni è probabilmente quella HyperTransport, visto che è in grado di fornire elevate prestazioni e di fatto interessa una vasta gamma di prodotti, dai supercomputer a quelli del mondo consumer. àˆ una tecnologia di interconnessione che permette di collegare direttamente le CPU fra loro e al resto del sistema. Questo tipo di collegamento è sostanzialmente diverso da quello messo in atti con i bus PCI oppure PCI Express e il particolare approccio permette di offrire una elevata flessibilità , e al contempo limitare fattori come per esempio la latenza, che potrebbero incidere sulle prestazioni.
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Di fatto HyperTransport, a differenza di altri bus, è una tecnologia di interconnessione fra chip e chip e fra scheda e scheda e consente, fra l'altro di ridurre il numero di bus necessari in un sistema.Introdotta per la prima volta da AMD nel 2001, la tecnologia HyperTransport è utilizzata con successo sui suoi processori come per esempio gli Opteron e i Phenom. La tecnologia HyperTransport è inoltre in costante evoluzione e siamo arrivati alla versione 3.1 che offre diversi miglioramenti rispetto alla precedente versione 3.0.

[tit:La versione 3.1]
Le nuove specifiche, come le precedenti, sono state emanate dal consorzio HyperTransport, detentore dei diritti su questa tecnologia. In generale, il bus HyperTransport è in grado di combinare i principali vantaggi delle tecnologia di interconnessione parallela con quelli delle tecnologia seriali. Rispetto ad altri bus, infatti, HyperTransport si distingue perchà© è packet based. Ogni pacchetto consiste in in un set di word sa 32 bit, indipendentemente dalla larghezza fisica del collegamento. HyperTransport supporta inoltre data path asimmetrici e di larghezza variabile e opera dal punto di vista dei collegamenti elettrici in modo abbastanza simile al Low Voltage Differential Signaling (LVDS).
Le nuove specifiche sono state rilasciate nell'agosto 2008 e annoverano, fra l'altro, un incremento della frequenza di clock da 2,6 a 3,2 GHz, con il relativo ampliamento della larghezza di banda aggregata del 23%. Questo permette di ottenere fino a 6.4 GigaTransfer/secondo (GT/s) per bit e delle prestazioni aggregate di 51,6 GByte/s (32 bit).  
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Di fatto la versione 3.1 dell'HyperTransport definisce tre nuove frequenze di clock: 2,8 GHz, 3,0 GHz e 3,2 GHz.Ogni link HyperTransport (32 bit) offre una larghezza di banda unidirezionale massima di 25,6 GByte/s (204,8 Gbit/s), valore praticaemnte analogo a quello ottenibile dall'architettura QuickPath Interconnect di Intel utilizzata nei nuovi processori Core i7.
HyperTransport 3.1 conserva comunque la stessa architettura, gestione dei consumi e protocolli dell'HyperTransport 3.0. La precedente versione 3.0 del resto aveva introdotto diverse novità  , come per esempio la possibilità  di usare periferiche hot plug direttamente, un fattore molto interessante per esempio nei server, dato che non occorreva il riavvio delle macchine.Una ulteriore funzionalità  introdotta con la 3.0 era quella che consentiva la riconfigurazione dinamica dei link durante il funzionamento, e quindi , per esempio, di passare da un singolo link a 32 bit a due link virtuali a 16 bit.

[tit:L'HTX3]
Uno degli aspetti più interessanti delle più recenti versioni di HyperTransport è l'HTX, acronimo, di HyperTransport Expansion. Si tratta di un connettore che permette di utilizzare schede di espansione che usano il bus HyperTransport. In precedenza, infatti, i collegamenti HyperTransport erano possibili solo a livello di chip installati sulle schede. Il vantaggio rispetto a altri tipi di collegamento per schede esterne, come per esempio il PCI, è che HTX permette di mettere in comunicazione diretta il processore e la periferica, senza quindi essere costretti all'impiego di componenti intermedi che possono incrementare la latenza.Questo aumenta notevolmente la versatilità  dei sistemi come quelli presenti nei data center visto che permette, per esempio, l'impiego di componenti specializzati senza impattare sulla latenza. Questi componenti possono essere schede con coprocessori specializzati che possono comunicare direttamente con gli altir procesosri grazie al collegamento HyperTransport. La versione più recente di HTX è l'HTX3, introdotta per supportare le funzionalità  dell'HyperTransport 3.0, pur restando compatibile con la precedente versione.
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Per l'alimentazione delle schede, lo slot HTX3 fornisce le tensioni di 12 V e 3,3 V per una potenza complessiva di 63 W. Peccato che questa tecnologia non sia adottata da Intel che, invece, prosegue su altre strade come l'architettura QuickPath Interconnect e il progetto Geneseo, una piattaforma che estende il PCI Express.





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