Ha iniziato
Intel che pochi giorni fa ha
ridotto i prezzi di alcune CPU. Le notizie in Rete offrono comunque diverse interpretazioni possibili sulle motivazioni di questa manovra.
Da una parte alcuni, visto che l'entità della riduzione arriva anche al 48%, hanno motivato la mossa come una necessità indotta dalla congiuntura economica mondiale e legata al crollo della domanda e l'arrivo sul mercato di chip a basso costo. Questa spiegazione in realtà potrebbe essere più idonea a spiegare la chiusura di alcune fabbriche di Intel, per la precisione in Malaysia e nelle Filippine, insieme all'unica fabbrica che restava nella Silicon Valley.
Altri ritengono, invece, che l'abbassamento dei prezzi dei processori sia probabilmente motivata, più che la riduzione della richiesta di CPU e dalla crisi finanziaria, dalla sana
competizione commerciale, cioè dalla necessità di adeguare il proprio listino all'arrivo dei nuovi processori di AMD del segmento mainstream.
AMD ha infatti presentato in questi giorni proprio la piattaforma Dragon e i nuovi processori, i
Phenom II X4, quelli con il core chiamato
Deneb e costruiti con un processo produttivo a 45 nanometri, lo stesso usato dalle CPU Opteron con il nome in codice
Shanghai. Questi processori, stando ai primi test, competono direttamente con le CPU quad core di Intel nel segmento mainstream, ed è previsto l'arrivo in tempi brevi, per febbraio, delle nuove versioni per
socket AM3 con il supporto per le
memorie DDR3. Del resto Intel non è affatto nuova a questi vistosi tagli di prezzi dei processori e, per esempio, lo scorso luglio aveva ridotto il prezzo di alcune delle sue CPU così come nel passato ci sono state riduzioni anche del 60% su alcuni modelli.
Una terza possibile interpretazione, che sta nel mezzo, arriva infine da parte di quanti ritengono che sia l'insieme di tutte queste cause ad aver motivato il ridimensionamento del listino, cosa che comunque dovrebbe risultare, in definitiva, molto gradito agli utenti, che possono avere una più ampia possibilità di scelta a parità di prezzo. Alcuni avvisano però che c'è anche un rischio collegato: una quota rilevante dei profitti legati alla vendita delle CPU solitamente viene reinvestita dai produttori in ricerca e sviluppo e nella realizzazione degli impianti produttivi. Se questi profitti dovessero drasticamente ridursi, verosimilmente anche queste attività dei produttori dovrebbero essere ridimensionate, e lo scenario dei prezzi dei processori potrebbe cambiare parecchio rispetto a oggi.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.