Se i collegamenti dei dispositivi portatili sono ormai praticamente tutti wireless, l'unico limite che vincola ancora ai cavi i device portatili è appunto la necessità di alimentazione.
àˆ molto recente l'annuncio di
Dell del suo portatile Z600 che può essere ricaricato in modalità wireless, cioè senza l'uso di cavi, ma utilizzando un'apposita docking station. Analogamente aziende come
Powermat stanno presentando sistemi di ricarica wireless per oggetti come i telefoni cellulari o le console per gioco portatili.

In realtà le tecnologie di alimentazione e ricarica wireless sono utilizzate da molto tempo, anche se con scarsa diffusione per il mercato consumer. Per esempio, da anni un produttore di automobili ricarica le piccole batterie presenti nelle chiavi delle autovetture con un sistema wireless.
I tempi però sono maturi per la larga diffusione di questo tipo di sistema di ricarica anche perchà© le esigenze degli utenti vanno in questa direzione. Per rendersene conto, basti pensare a quanti oggetti alimentati con una batteria abbiamo quotidianamente nelle nostre tasche. A questi si aggiungono altri oggetti portatili come i notebook e netbook.
Per questi oggetti la ricarica delle batterie è una complicazione spesso non irrilevante. Per esempio, spesso i carica batterie da viaggio che siamo costretti a portarci dietro, costituiscono un ammasso di cavi e un peso che preferiremmo evitare. Gli analisti sostengono, inoltre, che uno dei trend incostante crescita è proprio quello legato all'uso di device portatili per comunicare, lavorare, giocare e per l'intrattenimento. à‰ chiaro che un sistema che permetta di risolvere i problemi legati alla ricarica della batterie di questi dispositivi portatili non può che essere giudicato molto interessante dagli utenti. Occorre considerare,inoltre, che i costanti sforzi nella ricerca di batterie dotate di autonomia sempre maggiore e dispositivi con consumi sempre più bassi, ha ridotto solo in parte la necessità di sistemi di ricarica innovativi. Se diventa possibile utilizzare un oggetto per l'arco di una intera giornata, ricaricandolo durante la notte, la spinta della necessità di un sistema di ricarica efficiente diminuisce. Per contro, se si potesse disporre facilmente di un sistema di ricarica wireless ampiamente diffuso, per esempio integrato nelle scrivanie, nei tavolini dei bar o degli aerei, le batterie potrebbero diventare più piccole, riducendo pesi e dimensioni.
[tit:Le tecnologie]
Di alimentazione e ricarica senza fili si parla da molto tempo, ma la diffusione di questo tipo di tecnologia per oggetti di uso quotidiano è tuttavia molto recente.
In passato uno dei limiti dei sistemi di trasmissione dell'energia con modalità wireless era collegato
all'efficienza, visto che agli inizi era possibile trasferire soltanto il 10-20% dell'energia, valore salito fino al 60%. Alcuni problemi sono legati proprio alla differenza di energia che non viene trasferita.
Esistono diverse tecnologie per l'alimentazione senza cavi, o meglio quella definita “senza contattoâ€.
La prima si basa sul principio
dell'induzione elettromagnetica e sono utilizzate due bobine. Quando l'energia elettrica passa attraverso la prima, genera un flusso elettromagnetico che consente la generazione di una forza elettromotrice nell'altra bobina. Uno dei problemi collegati a questa tecnologia è che se nel flusso viene a trovarsi un oggetto metallico, questo inizia a scaldarsi. Questo potrebbe essere potenzialmente pericoloso se, per sbaglio, si appoggiasse un qualsiasi oggetto metallico sulla base di ricarica, per cui occorre utilizzare degli accorgimenti per attivare il sistema soltanto in presenza dell'oggetto da ricaricare. Utilizzando l'induzione elettromagnetica, si possono trasferire potenze dell'ordine di moltissimi Watt, ma soltanto a distanze molto ridotte, nell'ordine di pochissimi centimetri.
Altre tecnologie si basano sulla
risonanza elettromagnetica. Le tecnologie basate sulla risonanza possono trasferire molti Watt in un range di qualche metro. Ci sono state delle dimostrazioni di un trasferimento di energia alla distanza di due metri accendendo dispositivi con una potenza di 60 W. Recentemente Intel e anche Sony hanno effettuato una dimostrazione in questo senso.
Il sistema di Sony.
Per la risonanza, invece, i problemi sono legati alle frequenze da utilizzare, che sono nell'ordine di diverse centinaia di MHz.
Un altro principio fisico prevede, invece, il trasferimento di energia utilizzando le
onde radio. Le recenti innovazioni potrebbero rendere interessante questa tecnologia per applicazioni commerciali. In questo caso i problemi principali sono legati alla ridotta potenza erogabile e alle interferenze. Usando le onde radio, infatti, le distanze possono aumentare, anche fino a diversi metri, me le potenze utilizzabili crollano nell'ordine del milliWatt.
Queste tre tecnologie comunque hanno caratteristiche molto diverse fra loro, anche dal punto di vista delle tensioni e delle correnti utilizzabili, il che le rende più o meno idonee per determinate applicazioni, o meglio le rende più indicate per alcune piuttosto che per altre.
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