Assintel ha presentato a Milano il
Report sul Mercato del software e servizi 2009 realizzato da
Nextvalue.
I dati che ne emergono sottolineano come, a fronte di un generale clima di ottimismo, in cui l'economia dei vari paesi comincia già a pensare ad una
exit strategy, i manager IT manifestino invece un diffuso pessimismo.
Si tratta del momento peggiore per l'Information Technology, un settore che, per dirla con le parole di
Giorgio Rapari, presidente di Assintel, è ora colpito dall'â€onda lunga dello tsunami della crisi economicaâ€.
Il mercato IT italiano nel 2009 ha registrato un
calo del 4,5% su base annua, al netto dei fenomeni inflattivi, con un volume complessivo che si attesta a
20.863 Milioni di Euro, registrando la performance peggiore dal 2001.
Il settore sta pagando ora lo scotto dei 6-9 mesi passati, momento in cui molti progetti e piani di innovazione si sono arrestati. Per questo, la situazione non è destinata a migliorare nel breve periodo: il momento nero per le imprese IT avrà il suo culmine nel prossimo inverno, e si protrarrà almeno fino al
primo trimestre del 2010.
Il dato più negativo è quello del mercato dei
Servizi, che rimane in valore assoluto quello più consistente (9.379 Milioni di Euro), ma segna una flessione del
-6,3%. In frenata anche l'
Hardware (-5,1%, con un volume di 7.249 Milioni di Euro), mentre il
Software registra una lieve crescita dello 0,6% trainata dal middleware.

I segmenti di mercato più colpiti risultano essere le
Banche (-6,5%) e l'
Industria (-5,5%), subito seguiti da
Commercio, Distribuzione e Servizi (-5,4%) e
Telecomunicazioni e Media (-4,7%), mentre gli unici a permanere in positivo sono i reparti
Utility e
Consumer.

Il problema non è solo italiano: una magra consolazione può venire dall'osservazione della situazione internazionale, che vede un calo generalizzato. La flessione dell'IT nostrano è in linea con l'andamento negativo della media UE (-4,5%), e si nota come tutti i mercati mondiali mostrino una frenata, compresi i mercati emergenti di
India e
Cina.

In questo contesto, cosa deve fare il settore per uscire dalla crisi?
Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue, ipotizza alcune possibili risposte riassumendole nella formula
“reinventare l'impresaâ€.
La ripresa potrebbe essere favorita da un cambio di prospettiva dell'IT italiano, che dovrebbe rivolgersi sempre più a concetti innovativi quali
cloud computing e
tecnologie 2.0, in grado di diminuire costi e tempi operativi. Un punto fondamentale è anche quello della collaborazione tra le imprese: Gatti sottolinea come, al momento attuale, il sistema del
distretto sia ormai diventato obsoleto e incapace di rispondere pienamente alle sfide del mercato. àˆ necessario, quindi, un cambio di filosofia, che abbandoni il concetto del
canale passando a considerare l'
ecosistema e la
business community.
Rapari, infine, indica come necessario anche l'
intervento del governo, la cui azione si dovrebbe rivolgere da una parte a tutelare il cittadino invogliandolo a spendere nell'IT (per esempio attraverso l'introduzione di
sgravi per l'acquisto del Pc o di un nuovo concetto di
rottamazione del software), dall'altra ad aiutare le imprese, attraverso provvedimenti come l'
eliminazione dell'Irap e la
riduzione dell'Iva. Si tratta, secondo il presidente, di “strumenti a basso costo per il sistema paese, ma in grado di rimettere in sesto l'economia dell'ITâ€.
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