Il mondo delle TV e della riproduzione video è in pieno fermento, le nuove tecnologie offrono immagini luminose e contrasti elevati, parallelamente a risoluzioni impensabili sino a pochi anni fa, in più, gli schermi sono prodotti con diagonali sempre più ampie.
Tuttavia orientarsi nella scelta delle TV moderne non è affatto facile, complici molte sigle e tecnologie proprietarie che si attestano in continuazione come migliori delle precedente.
Al di là di terminologie specifiche e innovazioni dell'ultimo minuto, è opportuno valutare i modelli esposti nei negozi
in base alle proprie necessità e capire quale tecnologia e quali dimensioni siano più indicati alle proprie esigenze. Nel complesso, la diagonale del display deve essere rapportata alla distanza di visione e
non è assolutamente vera l'uguaglianza: schermo più grande, maggiore qualità . Allo stesso tempo, la valutazione dei parametri indicati dai produttori deve essere fatta con attenzione, cercando di confrontare i dati che sono davvero importanti, senza enfatizzare esageratamente alcuni valori riportati in etichetta.
Questo approfondimento vuole essere di aiuto nella scelta della nuova TV per casa, analizzeremo le tecnologie e i sistemi di riproduzione, senza però addentrarci nei dettagli relativi alla connettività e ai sistemi di sintonia. Questo perchè i ricevitori integrati sono ormai tutti di tipo DVB-T o DVB-T HD e le porte di ingresso/uscita video e audio non costituiscono più un fattore discriminante tra un modello e un altro.[tit:Plasma o LCD]Prima ancora di scegliere la diagonale e la marca del nostro nuovo TV piatto è indispensabile
avere un'idea, anche sommaria, dell'utilizzo principale che ne faremo. Sarà più orientato alla visione di film, magari da media DVD e Blu-ray e in ambiente opportunamente illuminato, oppure servirà prevalentemente per guardare i programmi di tutti i giorni?
Questa semplice domanda consente di operare una prima "scrematura" tra le centinaia di modelli oggi in commercio.
Sebbene infatti sia possibile operare indistintamente l'utilizzo che più si preferisce, sono disponibili tecnologie più portate a un certo tipo di impiego. Si tratta di piattaforme che, a livello hardware sono molto diverse e hanno pregi e difetti differenti.
Stiamo parlando della tecnologia LCD e di quella Plasma, attualmente le più diffuse sugli schermi TV di grande formato. Prima ancora di accennare alle basi di questi sistemi è bene precisare che entrambi basano la riproduzione delle immagini a partire da singoli punti ben definiti, i pixel. La quantità di pixel in una matrice definisce la risoluzione della stessa, parametro comunque ininfluente rispetto alla tecnologia utilizzata per riprodurre sfumature e colori.
Ogni pixel è composto di tre celle elementari, necessarie per la visualizzazione dei colori base: il rosso, il verde e il blu (anche se Sharp ha recentemente introdotto la propria linea di TV Aquos Quattron, aggiungendo il colore base giallo).[tit:La sorgente luminosa]Come accennato, i pannelli LCD e Plasma dispongono di una matrice di pixel, necessaria per la visualizzazione dei colori, nel dettaglio però le diverse sfumature possibili vengono generate variando l'intensità luminosa delle sottocelle elementari RGB. A questo punto emergono le prime differenze sostanziali tra le due tecnologie in esame.
Gli schermi LCD necessitano infatti di un sistema di retroilluminazione, dato che i cristalli liquidi impiegati non sono in grado di emettere luce.
Il sistema più diffuso per illuminare la matrice è quello che impiega "lampade a catodo freddo", o CCFL, tecnologia che viene ora affiancata dall'introduzione dei LED. La prima è senza dubbio la
più economica e consente il raggiungimento di buoni risultati, mentre la seconda garantisce
spessori minimi dello chassis, consumi più contenuti e uniformità complessiva superiore. La generazione dell'immagine avviene dunque sollecitando i cristalli liquidi tramite opportuni segnali elettrici, che consentono di attivare questi "microscopici interruttori". àˆ dunque possibile aprire o chiudere questi contatti consentendo o bloccando il flusso luminoso. La sorgente luminosa adottata è di colore bianco, dettaglio fondamentale per la generazione dei colori e delle sfumature richieste, tramite la modulazione dei filtri RGB.
Esempio di retroilluminazione a LED - schematica indicativaDiversamente, le TV al plasma incorporano lampade definite "fluorescenti", che vengono regolate per la generazione del singolo colore. Queste piccole sorgenti luminose di colore rosso, verde e blu, determinano il colore mostrato a schermo in funzione dell'intensità luminosa che viene applicata.
[tit:Pregi, difetti e scenari d'uso tipici]Al di là del funzionamento dei due tipi di pannello è bene focalizzare la propria attenzione alla scelta del display più adatto ai nostri scopi.
In generale, il sistema di riproduzione LCD ha prezzi più contenuti rispetto al Plasma ed è possibile trovare apparecchi TV con diagonale minima, 19" – 20", sino a misure molto estese, come 46" – 50".
Si tratta di pannelli che possono assicurare una qualità di visione di ottimo livello, che ben si adattano per la visione di segnali ad alta e a bassa definizione e perciò adatti per la visualizzazione di programmi via antenna DVB-T PAL/NTSC. Sono indicati per l'uso quotidiano e per la visione ravvicinata, in virtù di una luminosità più facilmente controllabile e dei minori consumi rispetto al Plasma.
Tra i difetti di questa tecnologia, anche se in costante riduzione, un modesto
effetto scia, legato alla latenza dei pannelli impiegati. I soggetti in rapido movimento potrebbero perciò risultare sfocati e poco precisi. In secondo luogo, gli schermi con retroilluminazione a lampade soffrono tipicamente di un livello di nero piuttosto scarso.
Ciò significa che, nel caso di scene e film con parti dello schermo molto scure, il nero effettivamente visualizzabile potrebbe non corrispondere al nero pieno e intenso, con una conseguente riduzione del dettaglio generale.
Per ovviare a questo limite, i produttori hanno introdotto una serie di algoritmi per incrementare il contrasto o, in alternativa, è possibile scegliere i display retroilluminati a LED,
dove è possibile spegnere effettivamente la sorgente luminosa in corrispondenza di aree buie.
Il sistema di visualizzazione "Plasma" sfrutta invece una tecnologia di riproduzione dei colori radicalmente diversa e consente
luminosità maggiore, oltre a un contrasto effettivamente più elevato. Ciò comporta maggiore profondità di immagine, con neri intensi e una buona qualità anche nella riproduzione di sequenze video in rapido movimento. I toni scuri sono riprodotti fedelmente perchà©, diversamente dai sistemi LCD, le
zone di colore nero a schermo sono realizzate disattivando effettivamente le sorgenti luminose incorporate, in modo puntuale. Le immagini mostrate sono in generale più "morbide" rispetto alle TV con pannelli LCD, che invece sono in grado di restituire anche i dettagli più minuti.
Nel complesso dunque,
gli apparecchi televisivi al Plasma sono da privilegiare per la visione di film e per l'uso home cinema, in ambienti dedicati e con illuminazione controllata.[tit:Full HD oppure no?]Una delle scelte più difficili da fare prima dell'acquisto di una TV riguarda la risoluzione del pannello integrato.
Le due tipologie di pannelli oggi disponibili sono definite HD Ready e Full HD. La differenza principale riguarda il numero di pixel disponibile e l'effettiva capacità di riprodurre contenuti HD.
I display HD Ready sono solitamente quelli con diagonale inferiore a 32" – 37", fino ai più piccoli 19" e sono in grado di mostrare schermate con
risoluzione di 1.366x768 pixel e consentono la riproduzione di film secondo lo standard 720p, al massimo. Per assecondare stream video di qualità superiore verrà dunque operato un "shrink", cioè una riduzione delle immagini, con conseguente perdita di dettaglio. Queste unità possono essere un ottimo compromesso prezzo/prestazioni e consentono la corretta riproduzione di DVD Video e del segnale DVB-T.
Salendo con le misure, da 37" in su, la quasi totalità degli apparecchi televisivi dispone di pannelli Full HD, con
risoluzione di 1.920x1.080 pixel e capaci di mostrare appieno i contenuti in alta definizione 1080p, archiviati per esempio nei media Blu-ray.
I vantaggi di questa risoluzione sono visibili quasi esclusivamente con i contenuti HD e risultano praticamente nulli visualizzando trasmissioni televisive SD o stream video provenienti da sorgenti di vecchia generazione (DVD/VHS).
I contenuti in alta definizione sono ancora molto pochi, come anche i titoli Blu-ray pensati per questo formato. L'investimento dovrà perciò essere fatto in funzione delle proprie necessità e in base all'utilizzo che verrà fatto della TV. Se si intende fare un uso del proprio apparecchio, principalmente
per la realizzazione di un sistema home cinema, è bene puntare su sistemi Full HD, che consentono di ottenere il massimo della qualità dai media più moderni e sono già pronti per i flussi HD degli anni a venire. Se invece si intende fare un uso più generico e utilizzare la TV come dispositivo per tutti i giorni, i pannelli HD Ready non fanno di certo rimpiangere i più costosi 1080p.
L'analisi è comunque legata alle dimensioni e alla possibilità offerte dagli ambienti in cui saranno inseriti gli apparecchi.
Se la distanza di visione è inferiore ai 2,5 metri si consiglia di rimanere al di sotto di 37" (oggi esistono unità con questa diagonale e da 32" con matrice Full HD), se invece è possibile "allontanarsi" maggiormente, oltre i 3 – 3,5 metri, è possibile puntare su modelli 1080p da 42" – 46".[tit:Dettagli fondamentali]Analizzati i parametri principali per poter operare la scelta, quali risoluzione e tecnologia di riproduzione dei colori, è bene sapere che ci sono una marea di dati comunicati dalle aziende, che vanno interpretati,
anche se talvolta non sono molto chiari e in altri non sono del tutto veritieri e veicolati per esigenze di marketing. Tra i dettagli fondamentali, troppo spesso non considerati, c'è la capacità di gestione dei segnali, di soppressione del rumore, affidata al comparto elettronico interno alla TV.
Una buona elettronica può infatti sopperire a un pannello di mediocre qualità , riducendo i disturbi e il rumore digitale, dovuto alla compressione delle immagini e particolarmente visibile in alcuni casi, lavorando con i DVD-Video e con segnali DVB-T.
Un secondo parametro, molto spesso enfatizzato, è il contrasto.
àˆ bene distinguere subito il contrasto nativo, o statico, da quello dinamico. Il primo valore indica il
rapporto di luminosità tra un'immagine completamente bianca e una nera. Il contrasto dinamico si basa su particolari algoritmi sviluppati dai produttori e, a partire dalle specifiche base della matrice,
indica il contrasto ottenibile nelle due situazioni sopracitate, variando la luminosità .
Quando l'immagine è nera, la luminosità scende al minimo e quando l'immagine è bianca, tale valore sale al massimo. Un valore tipico per
il contrasto nativo è compreso tra 600:1 e 1.500:1, mentre il contrasto dinamico di alcune TV supera i 50.000:1 e oltre. Ecco perchà© questo parametro è di scarsa importanza ed è più vantaggioso per i produttori che possono attrarre l'acquirente con cifre incredibili.
L'avvento degli algoritmi per la modifica dinamica del contrasto permette un miglioramento generale delle immagini, soprattutto nel caso di scene molto scure (come nell'esempio riportato). Al tempo stesso però è bene non considerare il contrasto dinamico come un valore fondamentale nelle propria scelta.La luminosità tipica è un altro parametro che deve essere compreso e che viene facilmente esaltato a fini di propaganda. Una maggiore luminosità non è sempre sinonimo di buona qualità del display, soprattutto se l'utilizzo che se ne farà è di tipo home e per il cinema domestico, in ambienti con luce controllata.
Infatti la luminosità standard delle TV moderne è particolarmente elevata e ben al di sopra delle comuni necessità , anche nel caso di impiego in situazioni di luce ambientale molto elevata.
Una corretta regolazione della TV prevede l'impostazione della luminosità al di sotto del 50% del massimo disponibile.
Una luminosità più contenuta consente di ottenere livelli di nero più profondi e credibili, mentre parametri elevati producono gradienti scuri poco definiti.
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