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I monitor: come sono fatti

I monitor sono un componente molto importante. Diamo uno sguardo a come sono fatti, alle tecnologie utilizzate e al significato dei principali parametri che li contraddistinguono.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 17/10/2009

Il monitor è il componente principale per interagire con il Pc, e in alcuni casi ha persino sostituito il classico televisore. Le tecnologie dietro i monito sono oramai consolidate da tempo, e quanto ha permesso da un lato di migliorare sempre più la qualità , e dall'altro di ridurre i prezzi.
Diamo uno sguardo a come è fatto un monitor e quali sono i parametri da considerare quando se ne sceglie uno nuovo.

[tit:Le tecnologie]
Dopo il dominio incontrastato, durato decine di anni, della tecnologia Crt (Cathod Ray tube) attualmente tutti i monitor venduti utilizzano quella chiamata Lcd (Liquid Crystal Display). In pratica tutti i produttori di monitor hanno dismesso la realizzazione di dispositivi con tecnologia Crt e, di fatto, sul mercato si trovano esclusivamente modelli Lcd. In effetti la tecnologia Lcd offre diversi vantaggi rispetto a quella Crt, come per esempio ingombri minori, soprattutto in termini di profondità , consumi di corrente più bassi, minore criticità  per ottenere una buona qualità  di visualizzazione.
Sono scomparsi anche molti limiti sulle dimensioni dei pannelli e oramai sono del tutto analoghe, e anche maggiori, di quelli dei monitor Crt di qualche anno fa.
Altre tecnologie,come per esempio quelle al Plasma, attualmente sono utilizzate solamente da schermi da utilizzare come televisori.

[tit:I cristalli liquidi]
La tecnologia a cristalli liquidi si basa su particolari materiali che fanno passare la luce oppure no, a seconda del loro orientamento. Potendo orientare questi cristalli, si può quindi interagire con la luce. In pratica se si pone una fonte luminosa, per esempio una lampada, dietro i cristalli liquidi, a seconda dell'orientamento che si impone a questi cristalli, si può rendere visibile un punto oppure no. Questo orientamento dei cristalli viene realizzato tramite un segnale elettrico e per ottenere i colori si usano dei filtri colorati verdi, rossi, e blu. 
                        i-monitor-5.jpg
In sostanza ogni punto che vediamo sullo schermo, chiamato anche pixel, è composto da tre punti più piccoli e la loro accensione (o meno) permette di riprodurre dei punti diversamente colorati.
La lampada che provvede a fornire la luce posteriormente può essere sia di tipo fluorescente, sia implementata tramite dei Led.
Quando si parla di tecnologia Tft (Thin film transistor), significa che dietro ogni punto ci sono dei transistor usati per accenderli e spegnerli più velocemente. Dato che è relativamente facile dare la forma che si vuole ai singoli punti, i monitor Lcd offrono una elevata regolarità  della geometria di visualizzazione e non ci sono i problemi di immagini distorte o di messa a fuoco tipici e dei monitor Crt.
Per superare alcune limitazioni della tradizionale tecnologie TN (Twisted Nematic) usata comunemente per i display Lcd, i produttori hanno introdotto nuove tecnologie come quella IPS (In Plane Switching) e MVA (Multidomain Vertical Alignment).i-monitor-6.jpg Pur utilizzando lo stesso principio fisico dei cristalli liquidi, queste tecnologie introducono dei differenti sistemi, per esempio nella disposizione dei cristalli liquidi nei pixel. Ogni tecnologia ha i suoi pregi (spesso resi evidenti da una migliore qualità  di visualizzazione rispetto alle tecnologie più datate), e i suoi difetti (tipicamente in prezzo maggiore dettato dai costi di produzione). Probabilmente non conviene farsi condizionare troppo in fase di scelta da questo parametro, quanto dai risultati effettivamente riscontrabili in termini di qualità  di visualizzazione.

[tit:Come sono fatti i monitor e le caratteristiche]
I componenti principali di un monitor, a parte lo chassis esterno, sono il pannello, la sezione elettronica, l'alimentazione e il sistema di retroilluminazione.
Lo chassis è responsabile della facilità  di posizionamento e di regolazione (in altezza e inclinazione) del monitor. Poter aggiustare facilmente la posizione è molto apprezzabile, anche se non è un'operazione che si esegue frequentemente.
i-monitor-1.jpg
Il pannello Lcd è il principale elemento responsabile della qualità  di visualizzazione, anche se non il solo. Condiziona sensibilmente anche le dimensioni e il prezzo del monitor. Il sistema di retroilluminazione utilizza solitamente delle lampade catodiche, la cui vita è molto lunga,anche se non infinita. Attualmente i modelli più costosi utilizzano più lampade, in modo da assicurare un'illuminazione più uniforme, oppure i Led.
La sezione elettronica è responsabile sia della gestione delle immagini, sia del loro trasferimento ai singoli punti dello schermo, ma anche dell'interfacciamento con il Pc e delle possibili regolazioni. I comandi, solitamente azionabili tramite tasti, sono quasi del tutto analoghi a quelli degli altri monitor e all'interno quasi sempre c'è un microprocessore che provvede a aiutare nelle impostazioni. i-monitor-4.jpg
Queste avvengono tramite un menu che compare direttamente sullo schermo, chiamato Osd (On screen display). Molti monitor dispongono di alimentatore interno, mentre altri offrono soluzioni con alimentatori esterni.
Diamo ora uno sguardo alle principali caratteristiche tecniche.

[tit:Diagonale e risoluzione]
Le dimensioni del display condizionano diversi elementi, come per esempio le dimensioni dei punti (su display molto grandi difficilmente troverete pixel molto piccoli), la leggibilità  (display molto piccoli sono leggibili con fatica), la distanza a cui porsi per osservare il monitor, e, unitamente al formato, cioè il rapporto fra altezza e larghezza dello schermo, il tipo di applicazione a cui sono principalmente destinati. Il formato wide, quello con rapporto fra base a altezza di 16:9, è apprezzabile non soltanto quando occorre vedere dei film, ma anche per numerose applicazioni professionali, visto che permette di distribuire diversamente lo spazio disponibile rispetto ai consueti monitor con rapporto 4:3. Per esempio, si possono visualizzare due fogli di calcolo affiancati, oppure le barre degli strumenti dei vari programmi. Per la risoluzione, ovvero quanti punti si possono visualizzare in orizzontale e verticale, occorre considerare che l'unico valore che deve interessare è quella definita "nativa". Utilizzare risoluzioni diverse comporta, infatti, o alterazioni nella visualizzazione, oppure l'utilizzo di una parte soltanto dello schermo. La risoluzione nativa è strettamente correlata alle dimensioni del display da un parametro che si chiama dot pitch e che indica la distanza fra due pixel contigui. In pratica è difficile ottenere dot pitch molto ridotti e quindi di norma non si possono avere risoluzioni molto elevate su display di ridotte dimensioni. Per questo motivo, per esempio, se vi occorre una risoluzione superiore a 1.900 pixel occorre rivolgersi verso unità  almeno da 24" e oltre. Dal punto di vista della qualità  di visualizzazione, solitamente minore è il dot pitch, migliore è la qualità  , ma questo è solamente uno dei parametri che condiziona la qualità  di visualizzazione. Non dimenticate un piccolo dettaglio: una risoluzione molto alta con un monitor di diagonale ridotta, significa avere immagini (per esempio le icone del desktop e i caratteri di testo) molto piccoli, e quindi difficilmente leggibili.

[tit:Contrasto e luminosità  ]
Il contrasto è un rapporto fra il pixel più chiaro (bianco) che il display riesce a riprodurre e quello più scuro. Vale la regola che valori maggiori indicano prestazioni migliori e non conviene scegliere monitor con un contrasto inferiore a 400:1.
La luminosità , invece, viene espressa in candele per metro quadro, e come per il contrasto, maggiore è il valore e migliori sono le prestazioni. In realtà  una luminosità  molto elevata serve solamente se si lavora spesso in ambienti con molta luce. Molto più importante, invece, è che questo elemento sia uniforme su tutto lo schermo visto una disomogeneità  di questo tipo è un difetto abbastanza comune e correlato alla lampada usata per la retroilluminazione e al diffusore.Normalmente si tende ad apprezzare di più un display molto luminoso, ma occorre considerare che a lungo andare una luminosità  troppo elevata può affaticare la vista, e questo parametro va regolato di conseguenza. Oramai i valori minimi partono da circa 250 cd/m², più che adeguati per la maggior parte degli impieghi in condizione di luce normale.

[tit:Angolo di visualizzazione]
Uno dei limiti principali delle tecnologie a cristalli liquidi riguarda le limitazioni nell'angolo di visualizzazione. Dato che le diverse tecnologie prevedono la disposizione su più strati dei vari componenti (cristalli, filtri, vetro eccetera) a seconda della struttura si hanno delle alterazioni nella visualizzazione dei colori che aumentano con l'incrementare dell'angolo sotto cui si osserva il display rispetto al centro. Queste variazioni, spesso, sono differenti a seconda che lo spostamento sia verticale oppure orizzontale (spostandosi in verticale di solito le alterazioni sono più evidenti). In realtà  i progressi fatti negli ultimi anni per questo parametro sono stati notevolissimi e, anche se non si è ancora giunti alla perfezione, oramai quasi tutti i display offrono decadimenti minimi di qualità  dalle posizioni molto angolate. Di fatto ormai non conviene scegliere monitor con angoli di visualizzazione sotto i 160 gradi sia in orizzontale che in verticale, e occorre rammentare anche che un angolo di 180 gradi è un angolo piatto è che non si può vedere nulla se siete completamente al lato del monitor.

[tit:Tempo di risposta]
Su questo parametro, che indica il tempo necessario per far passare un punto da nero a bianco e viceversa, si è discusso molto nel recente passato. In pratica un tempo di risposta (si misura in millisecondi) troppo lungo ha come effetto la comparsa di fastidiose scie con immagini in movimento come film e videogiochi. Questo disturbo talvolta viene chiamato "effetto cometa".
Di fatto le attuali tecnologie hanno fatto quasi scomparire del tutto questo fenomeno, tuttavia vale sempre la regola che tempi di risposta più bassi sono preferibili. Un problema per dare delle indicazioni è che anche per questo parametro non sempre si usano gli stessi sistemi di misura e che le indizioni variano anche a seconda del tipo di tecnologia usata per il pannello. In molti casi, per esempio, i tempi di risposta indicano il passaggio da grigio a grigio, con dei valori nettamente più bassi.
Fare dei confronti attendibili quindi è molto complesso. Anche se di solito già  con tempi di risposta nell'orine dei 12 ms non si notano evidenti effetti scia, in generale se volete vedere film o giocare sarebbe preferibile scegliere un monitor con un tempo di risposta di 8 ms o meno.

[tit:L'interfacciamento]
Ormai i connettori Dvi affiancano quasi sempre quelli classici Vga analogici. La vera utilità  del connettore Dvi non risiede tanto nella migliore qualità  ottenibile per i segnale (digitale anzichà© analogico) quanto nella possibilità  di lasciarsi aperta una porta verso il futuro, come per esempio la visualizzazione dei file in formato HD che utilizzano appunto il segnale Dvi con la protezione Hdcp.
i-monitor-2.jpg
In effetti considerando l'impiego "misto" a cui sono destinati moltissimi monitor, la presenza di una serie di interfacce che lo rendono il più versatile possibile aiutano a prolungare la vita del prodotto.
Alcuni modelli, inoltre, intergrano anche un Hub Usb, particolarmente utile vista la posizione facilmente accessbile in cui solitamente viene collocato il monitor.





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