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La visione strategica di Extreme Networks

In occasione della presentazione della nuova linea per il mercato enterprise BlackDiamond 8500, Mark Canepa, presidente e Ceo di Extreme Networks, ci ha fatto il punto sulla strategia dell'azienda relativa ai prodotti e sui trend futuri.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 07/10/2009

Abbiamo intervistato Mark Canepa, presidente e Ceo di Extreme Networks in occasione dell'annuncio della nuova linea BlackDiamond 8500.
Uno degli elementi su cui Extreme Networks punta con questi nuovi prodotti, rispondendo alle esigenze dei clienti, è la semplicità , aspetto che si trova solitamente nel core della rete, in modo da poterne disporre anche nella periferia del network.
Una costatazione è infatti che spesso i clienti non dispongono di sufficienti risorse, per esempio in termini di personale dedicato al'IT, e quindi una semplificazione della gestione, della configurazione e della manutenzione si può dimostrare molto utile.
Un elemento che contribuisce a questa semplificazione è il fatto che i nuovi dispositivi utilizzano lo stesso sistema operativo degli altri modelli, I clienti solitamente hanno dei problemi per esempio poche persone per gestire la rete, hanno bisogna di mantenere il software perchà© funzioni e non possono tollerare molto downtime oppure al perdita di informazioni e quindi hanno bisogno di soluzioni non solo nel core del network, ma anche nella periferia.
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Di fatto la strategia dietro la serie BlackDiamond 8500 è quella di offrire un prodotto di tipo chassis anche alle aziende che hanno utilizzato sinora componenti di tipo stacked per la parte periferica della rete. Questo consente di estendere l'offerta in modo da coprire i vari segmenti con gli chassis della serie 8800. Non è comunque da escludere, come ha dichiarato Canepa, che in alcuni mercati, come quelli asiatici, dove le aziende sono particolarmente attenti ai prezzi, che i BlackDiamond 8500 possano essere venduti anche per il core della rete, oltre che per la periferia. Per alcune aziende infatti, il livello di servizi fornito da questi nuovi dispositivi potrebbe essere sufficiente anche , appunto per applicazioni core. Dipende ovviamente anche dalle dimensioni della rete dei clienti.
Questa flessibilità  torna utile anche per aziende dimensioni inferiori, se vanno bene le funzionalità  offerte. Se per esempio per l'azienda è accettabile un tempo di downtime della rete di pochi minuti, al posto di pochi millisecondi garantiti dai modelli di fascia più alta, i BlackDiamond 8500 si possono dimostrare un'ottima alternativa.
Di fatto BlackDiamond 8500 compete direttamente con i sistemi Cisco 4500 e quelli HP Procurve 5400. La maggior parte della concorrenza di questa serie infatti è apertamente verso Cisco. Per ora infatti Extreme Networks con il modello 8800 faceva concorrenza al modello 6500 di Cisco, ma non il modello 4500. L'8500 offre appunto la possibilità  di competere in termini di prezzo, ma offrendo funzionalità  diverso, per esempio in termini di larghezza di banda.

Un altro aspetto su cui punta Extreme Networks è costituito dalla scalabilità  del sistema. Per esempio, un cliente con un'azienda di dimensioni limitate potrebbe iniziare con uno chassis che fa ricorso all'8500, e nel caso di crescite successive si possono aggiungere funzionalità  come per esempio quella di PoE per alimentare i telefoni. La scalabilità  in realtà , come ha dichiarato Canepa, è una possibilità  non molto sfruttata dai clienti, ma l'idea di poter mantenere la maggior parte del sistema senza buttare via l'esistente è comunque attraente.

Per quanto riguarda i principali trend per il futuro, Mark Canepa ha evidenziato nel campo dei data center ci saranno delle nuove tecnologie, per esempio la transizione da 1 a 10 Gbit che sta iniziando ora. Intel, infatti, sta sviluppando chip con più core, e quindi ci sarà  a breve una sempre maggiore potenza di calcolo da far utilizzare, potenza che però avrà  dei limiti con le attuali tecnologie. Questo è uno dei motivi che spingerà  l'adozione della tecnologia a 10 Gbit e Intel, del resto, ha già  in previsione entro un anno di inserire le connessioni a 10 Gbyte direttamente nelle schede madri, fattore che aiuterà  molto i clienti secondo il manager di Extreme Networks.
Per quanto riguarda i data center, c'è indubbiamente una spinta a realizzare sistemi sempre più grandi, ma ci sono ancora problemi da risolvere.
Il Cloud computing spingerà  l'idea di realizzare elaborazioni con costi sempre minori e avere una potenza di calcolo su misura del cliente. Anche se in concetto non è proprio nuovo, questa volta dovrebbe funzionare.Di fatto per le aziende di networking c'è il vantaggio che la notevole quantità  di informazioni create vanno in qualche modo trasferite, e questo aspetto spingerà  la crescita del networking, sia all'interno dei data center, sia per le comunicazioni con l'esterno.
Un altro elemento, infine, che aiuterà  a ridurre i costi sarà  la virtualizzazione , sia che si tratti di VMware che di Citrix o di Microsoft.





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