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Ubuntu 7.10

Linux da tempo tenta l'assalto dei sistemi desktop, con una distribuzione semplice da installare e da utilizzare, la cui popolarità  è in lento ma costante crescita. Che sia la volta buona?

Autore: Daniele Marino e Erica Collina

Pubblicato il: 03/11/2007

Il ritornello è noto: "Linux ha spazio nel mercato server, ma per i desktop Windows è un'altra cosa". D'altronde da parecchi anni è proprio così: per una buona serie di motivi alcune operazioni di routine per gli utenti Microsoft - per esempio installare nuove applicazioni o più semplicemente sfruttare in modo completo l'hardware collegato al PC - con Linux risultano più problematiche.
[tit:Perchà© Ubuntu?]
La presenza di numerose distribuzioni, con nessuna a prevalere nettamente sulle altre, se da un lato offre agli utenti più smaliziati una grande libertà  di azione, d'altro canto rende un po' meno agevole la vita a sviluppatori e produttori di hardware (ma anche agli "utenti semplici", quelli che vogliono usare un PC senza troppe complicazioni e senza dover per forza diventare esperti di informatica). Linux Ubuntu (nome di origine africana, che inneggia alla solidarietà  e alla cooperazione) nasce proprio per aggirare questi tradizionali limiti. Fin dall'installazione il sistema salta molte delle complicazioni che accompagnano altre distribuzioni: dal CD di installazione -liberamente scaricabile da Web - che è uno solo, il setup si avvia automaticamente e porta a termine il suo lavoro senza fare troppe domande, laddove molte altre distribuzioni Linux chiedono quantomeno di scegliere in partenza i software da installare nel sistema.
[tit:Dotazione software]
La dotazione di applicazioni di Ubuntu è più che sufficiente per lavorare subito, a casa come in ufficio, così come di buon livello (ma siamo ancora lontani dagli standard di Windows, che su questo fronte è per forza di cose avvantaggiato) sono anche le capacità  di riconoscimento e gestione dell'hardware installato. Ubuntu, basato sulla pluripremiata distribuzione Debian, comprende un desktop manager e tutti i programmi essenziali per usare un PC: la suite OpenOffice.org, il software di fotoritocco GIMP, tool multimediali, numerose utility e naturalmente tutto il necessario per collegarsi immediatamente alla rete locale e a Internet. Il desktop manager ufficiale di Ubuntu è Gnome, ma per chi è abituato con altri ambienti esistono versioni alternative - Kubuntu e Xubuntu - in cui la gestione dell'interfaccia è demandata rispettivamente a KDE e Xfce. Piccola curiosità , il numero di versione di Ubuntu non indica il reale numero ordinale della release, ma l'anno e il mese del suo rilascio: 7.04 corrisponde quindi ad aprile 2007, così come la 7.10, da noi provata è di metà  ottobre.

[tit:Una distribuzione originale]
Per gli affezionati del pinguino, Ubuntu è una versione Linux vagamente atipica, senza molti strumenti di sviluppo e con una "fantasiosa" gestione degli account utente.
Nel mondo Linux gli strumenti di sviluppo sono essenziali per installare nuovi programmi a partire dal loro codice sorgente: se però le software house preparano versioni già  compilate dei loro applicativi (e sono sempre di più i programmi già  disponibili in versione-Ubuntu), difficilmente l'utente medio si troverà  a scontrarsi con compilatori, linker e header C.

Per quanto riguarda la gestione degli utenti, in Ubuntu non si parla di utente root, l'onnipotente amministratore dei sistema presente su tutti i sistemi Unix/Linux. Con Ubuntu si lavora sempre e comunque con privilegi di utente standard, e quando si devono compiere operazioni che richiedono privilegi amministrativi, si impersona momentaneamente l'utente amministratore per poi tornare alla normale condizione di lavoro. Anche se è un'idea che fa ancora storcere il naso ai puristi, la semplificazione (specie per chi proviene dal mondo Windows) è notevole.

Tra le altre caratteristiche interessanti di Ubuntu ci sono anche tool per l'installazione automatica dei codec multimediali e la gestione intelligente dei driver - in particolare quelli per le schede video e gli adattatori di rete, punti nevralgici di qualunque moderno PC. La strada su questo versante è però ancora lunga, da sempre Linux si trova a dover "inseguire" Windows e il giorno in cui tutti i driver per Linux saranno scritti e distribuiti comunemente dai produttori di hardware è ancora molto lontano.

Nonostante si tratti di una distribuzione Linux relativamente giovane (le prime versioni risalgono al 1993-1994, Ubuntu nasce nel 2004), Ubuntu primeggia tra i Linux per il desktop. Le alternative ci sono sì e no: se tutte le maggiori distribuzioni possono essere considerate una valida alternativa, i colossi come Fedora, OpenSUSE, Debian e via dicendo non sembrano in grado, per il momento, di assalire il mercato desktop in modo più aggressivo di quanto fatto finora.

L'unica reale alternativa, manco a dirlo, è Windows, quasi-monopolista dei PC da scrivania: la maggior parte dei pacchetti professionali che si usano quotidianamente in tutti gli uffici esistono solo in versione Windows (o tutt'al più Windows e Mac OS), e questo è un fattore di cui non si può non tenere conto.Segnaliamo la presenza anche di una versione server di Ubuntu: al suo interno trovano posto numerosi applicativi con cui realizzare - sempre con poco sforzo - un server aziendale di qualunque genere; da segnalare la possibilità , già  in fase di installazione, di impostare il sistema in modo automatico come server LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP), un acronimo che indica comunemente un server web full-optional, con supporto al linguaggio PHP e ai database MySQL.

[tit:I miglioramenti della nuova versione]
I miglioramenti di questa versione 7.10 rispetto alla precedente sono essenzialmente da ricercarsi nel migliorato supporto hardware, soprattutto per le stampanti, il supporto per i file PDF, non solo a livello di OpenOffice, l'adozione di Gnome 2.20, un rinnovato tool di gestione per il motore X, Combiz abilitato di default per godere degli effetti grafici 3D.

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