Per le prove delle recenti CPU Core i5 e Core i7, Intel ci ha fornito un kit completo di motherboard DP55KG, tra le più nuove piattaforme, dotata di chipset Intel 82P55 e di supporto per processori su Socket LGA1156. Si tratta di una scheda madre della serie Extreme, caratterizzata dunque da una dotazione completa e dal consueto “teschioâ€, che caratterizza le soluzioni al top della gamma Intel.
àˆ dunque una piattaforma per sistemi potenti, macchine per il calcolo intensivo, workstation e PC da gioco.

àˆ una soluzione mono-chip, non è infatti presente un MCH e un ICH come avviene tradizionalmente,
ma il P55 è definito PCH, ossia Platform Controller Hub, deputato al controllo delle periferiche e della CPU. Il Socket è il recente LGA1156 che accoglie le più nuove generazioni di processori, Intel Core i5 serie 700 e Core i7 serie 800.
Queste CPU sono accomunate dalla presenza di una Smart Cache di 8 MByte e dal controller per la memoria integrato, capace di gestire due canali con moduli DDR3 a 1,3 GHz. I Core i7 870 e 860 mantengono immutate le caratteristiche dei più potenti Core i7 serie 900 per quanto riguarda la disponibilità di CPU e Thread gestiti. Questi modelli dispongono di quattro Core e possono elaborare otto Thread grazie alla tecnologia HyperThreading. I Core i5 sono CPU a quattro nuclei ma non dispongono della Intel HT Technology.
[tit:Il chipset]
L'Intel 82P55 nasce per soddisfare le esigenze del mercato di fascia medio/alta e consente di realizzare sistemi flessibili per l'impiego in diversi campi. La motherboard DP55KG supporta diverse funzionalità estese, oltre alle nuove CPU e alle veloci memorie DDR3.

Per esempio, gli slot integrati per l'installazione della RAM sono quattro, per un totale gestito dal processore di 16 GByte adottando moduli da 4 GByte ciascuno.
Essendo una scheda per l'utenza evoluta, questo modello dispone di un canale PCI Express 2.0 x16, che può lavorare in abbinamento a quello x8 sottostante, condividendo le linee di segnale e operando anch'esso a x8. Ciò permette ai gamer di realizzare sottosistemi grafici nVidia SLI e ATI CrossFireX. Restano a disposizione un ulteriore slot PCI-E x4, uno x1 e due PCI 32 bit.
In evidenza le due porte eSATA, le numerose porte USB, di cui una interna saldata in prossimità del Socket per la CPU. Da notare i compatti radiatori per il gruppo VRM e il connettore di alimentazione CPU a 8 poli.Il supporto Intel Matrix Storage è particolarmente esteso,
con otto porte Serial Ata 2, tramite le quali è possibile gestire array Raid 0, 1, 5 e 10. Non mancano due canali eSATA, gestiti però dal controller addizionale Marvell 88SE6145. Le porte USB sono ben 13 di cui otto installate direttamente sul PCB, quattro disponibili tramite header interni e
una di tipo esterno ma saldata internamente.
[tit:Dettagli]DP55KG è una motherboard ricca di particolari e costruita in modo solido, a partire dalla struttura di regolazione della tensione (VRM) a 6 fasi, ai radiatori, compatti ed efficienti. Pensato particolarmente per i gamer, il lettore a
doppio display a 7 segmenti, consente una lettura istantanea dello stato della motherboard. Questo modello è inoltre dotato di interfaccia Firewire 400 e di un modulo Bluetooth,
integrato nella parte inferiore della motherboard, utilizzando un modulo addizionale.

Molto particolare anche il teschio ricavato disegnando sul PCB le caratteristiche tracce bianche che servono per segnalare il posizionamento dei dispositivi. Il bizzarro particolare piacerà certamente ai gamer dato che risulta
illuminato di blu durante il funzionamento e “gli occhi†si accendono in corrispondenza dell'attività del disco (l'illuminazione è comunque disattivabile da Bios).
[tit:Test - Sysmark 2007]Utilizzando questa piattaforma, in abbinamento a memorie DDR3 Corsair a 1,3 GHz, a un disco fisso Seagate da 1 TByte e alla recente GeForce GTX 275 con 896 MByte di memoria, abbiamo eseguito test comparativi tra i processori Core i5 750 e Core i7 870.
La prima CPU lavora a 2,66 GHz, dispone di quattro nuclei e 8 Mbyte di cache, il modello più potente ha una frequenza di 2,93 GHz, la medesima cache e può gestire 8 Thread grazie ai quattro core incorporati e alla tecnologia HyperThreading.

La prima analisi si è svolta adottando i benchmark Sysmark2007 Preview con patch 1.0.6. Questi test permettono di valutare le performance del sistema mediante l'esecuzione dei comuni software di produttività , dalla suite Office ai programmi di grafica 2D/3D.
Nel complesso il vantaggio apportato dall'adozione della CPU Core i7 è del 7,3%, con punte del 14% nei comparti di grafica 3D e elaborazione video.
[tit:Test - 3DMark06]Adottando i 3DMark06 il divario tra le due CPU appare più netto, con uno score dedicato al processore di 5.555 3DMark per il modello 870 e un vantaggio rispetto alla versione 750 del 21% per quanto riguarda l'elaborazione di scenari 3D e della geometria.
A parità di scheda grafica, questo comporta un incremento generale della velocità di rendering del 9,8% e quindi una maggiore fluidità durante l'esecuzione di giochi.
[tit:PCMark Vantage]L'uso dei test PCMark Vantage in configurazione standard, mette in evidenza un andamento particolare,
con prestazioni altalenanti tra una CPU e l'altra.

Nel complesso l'indice generale di questi test segna una vantaggio minimo del processore Core i5 750. Nei singoli comparti è possibile notare una effettiva velocizzazione di alcune operazioni, adottando il processore con frequenza maggiore (Core i7 870),
come per esempio nell'esecuzione di giochi, nell'accesso alla RAM e nell'elaborazione di file audio. Per contro, Core i5 guadagna qualche punto percentuale nei test relativi all'utilizzo del disco fisso, nell'esecuzione dei programmi di produttività personale e nell'uso delle interfacce di comunicazione.
[tit:Test - Cinebench]Cinebench R10 è un test che mette in evidenza le pure prestazioni di calcolo del processore e i risultati sono direttamente correlati con la frequenza operativa e i Thread gestiti.
Lavorando con Core i7 è possibile velocizzare il calcolo Single CPU del 12% rispetto al Core i5 750, con un vantaggio ancora più marcato se si lavora sfruttando tutti i nuclei fisici presenti nel processore e quelli virtuali generati tramite la tecnologia HyperThreading. In questo caso l'incremento di performance è del 22%.
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