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Pirateria online: i film i più piratati, in crescita l’accesso illecito agli eventi sportivi

Secondo una ricerca Ipsos per FAPAV 1,08 miliardo di euro è la stima di fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria, 455 milioni di euro il danno stimato sull’economia italiana in termini di Pil; 203 milioni di euro la stima dei mancati introiti fiscali.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 12/07/2019

Tre anni di studi e analisi elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV – Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, hanno portato a delineare, attualizzandolo, il fenomeno della pirateria audiovisiva in Italia.
I dati Ipsos evidenziano come nel 2018 l’incidenza complessiva della pirateria in Italia si attesti al 38% con i film quale contenuto più piratato da parte della popolazione adulta, 33% (+3punti rispetto al 2017). Le serie e i programmi tv si distanziano di un solo punto percentuale, rispettivamente 21% e 20%.
Interessante analizzare il trend negli ultimi tre anni degli atti di pirateria: nel 2018 gli atti illeciti sono diminuiti dell’8% rispetto all’anno precedente e del 14% se comparati al 2016.
La pirateria appare oggi meno «giovane» che in passato. Se nel 2017 quasi 2 pirati su 3 avevano meno di 45 anni, oggi sono poco più di 1 su 2 (55%, in calo di 7 punti). In riferimento invece alla popolazione under 15, è vero che negli ultimi 12 mesi il 47% degli adolescenti ha commesso almeno una forma di pirateria, privilegiando modalità digitali e film come contenuto preferito, rispetto alle serie tv e ai programmi, ma è altrettanto vero che in termini consuntivi gli atti di pirateria nel 2018 sono stati poco superiori a 31 milioni, con un calo del 14% rispetto all’anno precedente.
Tra i fenomeni emergenti, e per questo da analizzare con molta attenzione, vi è la pirateria di eventi sportivi live. Sono quasi 5 milioni infatti gli italiani che nel corso del 2018 hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live, in streaming sui propri device (computer, tablet, smartphone, smart TV) o presso amici e familiari. Nell’ultimo anno si stimano oltre 22 milioni di atti di pirateria sportiva, soprattutto di eventi calcistici, seguiti da Formula 1 e MotoGP, e circa 5,3 milioni di fruizioni perse.
Tra le modalità di accesso ai contenuti pirata, l’IPTV si conferma un fenomeno di rilievo nel panorama della pirateria audiovisiva in Italia: la sua incidenza è di circa un quarto sul totale dei pirati cioè oltre 5 milioni di individui; il fenomeno desta particolare preoccupazione e risulta in crescita rispetto alla precedente rilevazione (quasi 1 milione di persone in più).
I mancati incassi per l’industria audiovisiva italiana a causa della pirateria toccano nel 2018 i 600 milioni di euro con quasi 6mila posti di lavoro a rischio.
Rimanendo sulla scia economica, si stima che l’impatto del fenomeno illecito sui conti del Sistema Paese sia assai rilevante: 1,08 miliardi di euro sono le previsioni di fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria; 455 milioni di euro il danno stimato sull’economia italiana in termini di PIL; 203 milioni di euro i mancati introiti fiscali. 
“Questi tre anni di studi hanno consentito di definire con precisione il trend della pirateria audiovisiva in Italia: i dati presentati quest’oggi – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – rivelano una sostanziale stabilità dell’incidenza della pirateria ma una contrazione legata al numero degli atti di pirateria compiuti dagli utenti. Questo è certamente dovuto da una parte al rafforzamento dell’attività di enforcement e di sensibilizzazione del consumatore, dall’altra alla crescita dell’offerta legale, sempre più ricca e diversificata. L’indagine ci dice che le nuove generazioni, sapendo muoversi con molta disinvoltura all’interno degli ecosistemi digitali, hanno più conoscenza e consapevolezza dei rischi connessi alla pirateria e tendono a frequentare territori più protetti. In questa direzione l’industria audiovisiva deve concentrare i propri sforzi attraverso offerte sempre più competitive e attività informative puntuali”.
“Non possiamo assolutamente abbassare la guardia – ha proseguito il Segretario Generale FAPAV – sviluppo tecnologico e pirateria vanno di pari passo: nuove modalità di fruizione illecita dei contenuti (come ad esempio le IPVT illegali e la condivisione delle opere nei gruppi delle App di messaggistica istantanea) emergono e si affermano tra gli utenti con rapidità. La collaborazione fattiva con tutti coloro che operano sul web a più livelli è pertanto fondamentale per porre in essere delle strategie efficaci e continuative. Questi tre anni di collaborazione con Ipsos Italia – ha concluso infine Bagnoli Rossi – hanno consentito di delineare i nuovi confini tra offerta legale ed accesso illecito, analizzando la portata quantitativa ma anche i cambiamenti socio culturali degli italiani. Sulla base di quanto analizzato in questa prima fase, abbiamo finalizzato un nuovo accordo con Ipsos che prevedrà il proseguo della collaborazione per i prossimi quattro anni tramite un aggiornamento dello scenario e la presenza di focus tematici specifici”.

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