IBM ha annunciato un nuovo importante traguardo: i 9262 brevetti conseguiti nel corso del 2019, record per il 27° anno consecutivo. Dietro questo risultato c’è il lavoro di 8.500 inventori che operano in 45 diversi Stati americani e in altri 54 Paesi, contribuendo in modo significativo al percorso compiuto dall’azienda a favore del progresso dell’intera società. In Italia i brevetti registrati ammontano a 86.
Quasi la metà dei brevetti conseguiti nel 2019 sono direttamente connessi alla crescita di queste aree:
- Artificial Intelligence: nel 2019, IBM ha brevettato nuovi algoritmi AI che possono “leggere tra le righe” per scoprire i significati e le emozioni di un testo o un discorso. Nel 2020 questi brevetti permetteranno a IBM di fare nuove scoperte nell’elaborazione del linguaggio naturale – inclusa la combinazione del riconoscimento di schemi con ragionamenti semantici – che consentirà alle aziende di utilizzare al meglio gli strumenti di PNL, ottimizzando l’impiego di risorse, come tempo e dati, e riducendo le necessità di supervisione.
- Blockchain: l’azienda vanta il primato di brevetti anche nell’area della Blockchain, con un focus particolare sulla sicurezza. Una delle tecniche brevettate da IBM contribuisce ad aumentare la resistenza contro i “replay attacks”, eventi nei quali gli hacker copiano e utilizzano informazioni all’interno di transazioni esistenti su reti Blockchain per effettuarne altre non autorizzate.
- Cloud computing and security: IBM ha conseguito un brevetto su un metodo capace di gestire congiuntamente piattaforme cloud e non cloud. In questo contesto, i ricercatori stanno continuando a studiare l’area della crittografia omomorfa al fine di migliorare ulteriormente la protezione dei dati sensibili.
- Quantum computing: le innovazioni sviluppate nel 2019 in questo ambito includono un metodo in grado di ridimensionare un computer quantistico per supportare qubit aggiuntivi, oltre a consentire un approccio innovativo per la simulazione di molecole.
Nel contempo, IBM è entrata a far parte di LOT Network, un’organizzazione senza scopo di lucro nata negli Stati Uniti con l’obiettivo di contrastare le entità di rivendicazione di brevetti (le cosiddette Patent Assertion Entities) o “patent troll”, realtà che basano la propria attività sull’acquisto generalizzato e indiscriminato del maggior numero possibile di brevetti, senza il vero intento di produrre o innovare, per ottenerne le royalty.
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