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Agcom: rete mobile segna una crescita del 60% del consumo medio di dati

Nella rete mobile Tim si conferma market leader (30,0%), seguita da Vodafone (28,8%) e Wind Tre (28,1%) mentre Iliad rappresenta ormai il 4,4% del mercato.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 20/01/2020

A fine settembre gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di circa 190 mila unità rispetto al trimestre precedente, con una contrazione di 780 mila unità rispetto a settembre 2018. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni diffusi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel settembre del 2015 oltre il 90% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno della metà (con una flessione di 8,69 milioni di linee). Nello stesso periodo (settembre 2015 – settembre 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,62 milioni di unità), FTTH (+790 mila) e FWA (+ 610 mila). Inoltre, a fine settembre 2019 il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL risulta pari al 43%. Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s in quattro anni sono passate infatti dal 69,3% (settembre 2015) al 21% del totale delle linee broadband e ultrabroadband, mentre, nello stesso arco di tempo, il peso delle connessioni con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è cresciuto passando dal 6,6 al 53,1% del totale delle linee broadband e ultrabroadband.
Il quadro competitivo nel segmento degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,3%, seguito da Vodafone con il 16,3%, e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%. Nella rete mobile, su base annua, si registra un aumento complessivo di 0,5 milioni di sim dovuto, da una parte, alla rapida crescita delle sim M2M (+3,3 milioni di unità), dall’altra alla riduzione di quelle “solo voce” e “voce+dati” (-2,7 milioni di unità). Tim si conferma market leader (30,0%), seguita da Vodafone (28,8%) e Wind Tre (28,1%) mentre il nuovo entrante Iliad rappresenta il 4,4% del mercato. Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human” (escludendo quindi le M2M), il nuovo operatore raggiunge il 5,6%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,5 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 30,7%. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel terzo trimestre del 2019 poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 6,3 GB/mese in crescita di oltre il 60% rispetto a settembre 2018.

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