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Check Point: a gennaio spam a tema Coronavirus per diffondere malware Emotet

I ricercatori segnalano anche un aumento degli exploit della vulnerabilità MVPower DVR Remote Code Execution, con un impatto sul 45% delle organizzazioni a livello globale.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 17/02/2020

Check Point ha pubblicato il Global Threat Index di gennaio 2020. Il team di ricerca ha evidenziato che Emotet si è riconfermata la principale minaccia malware per il quarto mese consecutivo, diffuso inoltre tramite una campagna spam a tema Coronavirus.  Le e-mail sembrano segnalare dove il Coronavirus si stia diffondendo, o sembrano offrire maggiori informazioni, incoraggiando la vittima ad aprire gli allegati o a cliccare su link che, se aperti, tentano di scaricare Emotet. In Italia nel mese di gennaio ha avuto un impatto sul 18% delle aziende, un valore di rilievo se comparato all’impatto dell’11% che lo stesso malware ha avuto nel report precedente. Il software dannoso è utilizzato principalmente per diffondere ransomware o altre campagne dannose.
A gennaio sono aumentati anche i tentativi per sfruttare la vulnerabilità MVPower DVR Remote Code Execution, con un impatto sul 45% delle aziende a livello globale. Questa è passata dall’essere la terza vulnerabilità più sfruttata a dicembre, al diventare il vertice della classifica nel mese appena concluso. Se sfruttata con successo, un aggressore può sfruttare questa debolezza per eseguire codice arbitrario sul dispositivo bersagliato.   
“Come il mese scorso, le minacce dannose più ricercate continuano a essere malware versatili come Emotet, XMRig e Trickbot, che collettivamente colpiscono oltre il 30% delle organizzazioni in tutto il mondo”, ha dichiarato Maya Horowitz, Director, Threat Intelligence & Research, Products di Check Point. “Le aziende devono assicurarsi che i loro dipendenti siano istruiti su come identificare i tipi di e-mail spam che vengono tipicamente utilizzati per propagare queste minacce; inoltre, devono implementare una sicurezza che impedisca attivamente l’infezione delle le loro reti per evitare ransomware o esfiltrazione di dati.”

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