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Sondaggio di Wiko: italiani popolo di "chattatori" incalliti

Il brand franco-cinese svelta i dos e don'ts della messaggistica istantanea ai tempi dello smartphone.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 02/03/2020

La chat con gli amici, il gruppo dei colleghi, le interminabili chat di classe, il thread dei compagni di calcetto, i party di compleanno, la reunion dei compagni di scuola: tutta la nostra vita è ormai nel palmo della nostra mano. Secondo l'ultimo rapporto sulla comunicazione del Censis, gli italiani che utilizzano lo smartphone sono il 75,7% (quando ancora nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione) e i device mobile rappresentano il mezzo preferito soprattutto dai giovani tra i 14 e i 29 anni (89,8%). Inoltre, l'aumento dell'impiego di Internet è salito al 79,3% lo scorso anno. Ecco perché, tra messaggi vocali lunghi come monologhi di Shakespeare e incomprensioni col correttore automatico, avere le idee chiare su quello che piace o viene odiato non è mai stato così importante. 
A questo proposito, Wiko – il brand franco-cinese di telefonia portavoce del "lusso democratico", sempre attento a cogliere trend e fenomeni del momento – ha interrogato la propria community Instagram per scoprire usi e costumi dei suoi utenti in tema di messaggistica istantanea.
Usare lo smartphone per telefonare? Superato! Ormai il 74% degli utenti preferisce chattare. A dimostrazione della passione per la connettività – e forse della lunga tradizione letteraria che fa di noi la patria degli scrittori per eccellenza – il 71% dichiara di mandare più di 30 messaggi al giorno.
 Se ci piace rimanere in contatto, però, abbiamo le idee chiare – e severissime – su cosa debba essere assolutamente evitato, pena essere snobbati dalla "doppia spunta blu". 
Ricevere un messaggio spezzettato in mille invii, ad esempio, non è gradito dal 56% degli utenti. Vietato quindi andare a capo dopo ogni frase o addirittura ogni parola.
Nuotare tra le notifiche dovrebbe essere riconosciuto come nuova disciplina olimpica: troppo faticoso! Ecco perché il 71% degli utenti trema nel leggere le tanto temute parole: "Sei stato aggiunto al gruppo...": fortuna che l'opzione "Silenzia per un anno" è a portata di clic.
E come devono essere i messaggi? Il testo sopravvive ma non da solo e sono le emoji le preferite rispetto alle GIF, nel 58% dei casi. I messaggi vocali vengono invece banditi dal 53% di chi ha risposto al sondaggio. Tenete in considerazione che la voce perde punti, quindi, almeno via chat. Attenzione a non fare arrabbiare i vostri interlocutori. 
L'84% di loro potrebbe riservarvi il trattamento del silenzio, però non disperate, solo in casi drastici arriverebbero a bloccarvi da ogni piattaforma online...consolante vero?
 Certo è che, se siamo più tolleranti verso gli altri, non lo siamo altrettanto nei confronti del grande nemico comune: il correttore automatico! Il 53% degli utenti lo odia sul serio. Perché la netiquette è importante, ma c'è un limite a tutto! 

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