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Il coronavirus mette in crisi il mercato dei droni

Sondaggio di Roma Drone Conference su un campione di 516 professionisti e amatori. Ferme oltre il 76% delle aziende, ma ottimismo per la ripresa.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 21/05/2020

Il mercato dei droni in Italia ha ricevuto un duro colpo a causa della pandemia per il Covid-19. La gran parte degli operatori del settore ha visto infatti le proprie attività ridursi notevolmente o fermarsi del tutto, con un notevole danno economico anche per l'intera filiera, formata da centinaia di piccole e medie imprese, liberi professionisti, piloti e scuole di volo. Durante il lockdown, però, una ridotta parte di questo mercato non ha subìto ripercussioni negative o, addirittura, ha visto crescere il proprio fatturato.
E' quanto emerge da un sondaggio online organizzato da Roma Drone Conference, il maggiore evento in Italia su normativa, tecnologia e business dei droni, giunto alla 7a edizione e co-organizzato con l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e l'Università Europea di Roma.
A questo sondaggio, sul tema "Droni e Coronavirus. Gli effetti della pandemia sul mercato dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto in Italia", ha risposto un campione nazionale di 516 partecipanti, sia professionali (62,4%) che amatoriali (37,6%).
 
Tra i risultati più significativi, l'indagine ha evidenziato che, similmente a tutto il comparto dell'aviazione civile e commerciale, la pandemia ha messo in difficoltà il settore dei droni. La maggioranza del campione (76,9%) ha risposto che durante il lockdown le proprie attività sono state assolutamente ferme (52,9%), oppure molto ridotte (19,0%) o leggermente ridotte (5,0%). Interessanti anche le risposte di segno opposto (23,1%), cioè di coloro le cui attività non sono cambiate (13,0%), o sono leggermente cresciute (5,4%), o addirittura molto cresciute (4,7%).
Si tratta, prevalentemente, di aziende o professionisti attivi nei settori della vendita di corsi in e-learning e di materiale didattico per futuri piloti, dell'e-commerce di droni e del relativo hardware e anche delle videoriprese aeree in città deserte commissionate da tv e testate giornalistiche. In ogni caso, il 69,6% degli intervistati ha rivolto un appello al governo per ricevere una qualche forma di aiuto per la ripresa.
Il sondaggio online ha anche evidenziato un diffuso ottimismo della "drone community" italiana sul futuro di questo settore. La stragrande maggioranza, pari all'87,4%, ritiene infatti che il mercato dei droni ripartirà, seppur con qualche differenza di valutazione sulla tempistica: infatti, il campione si divide quasi equamente tra chi è certo che riprenderà in tempi brevi (43,6%) e chi invece prevede un certo ritardo (43,8%). In particolare, tra chi prevede un ritardo nella ripresa, ci sono coloro che immaginano tempi abbastanza lunghi e tempi molto lunghi (rispettivamente 33,7% e 10,1% del totale). Ottimistiche anche le previsioni di ripresa delle singole attività professionali o amatoriali con i droni: l'89,3% si è espresso positivamente, mentre solo il 10,7% si è detto incerto o pessimista.
"Il mercato italiano dei droni ha dovuto affrontare negli ultimi mesi una crisi dura e imprevista, ma sembra pronto a reagire in tempi brevi per riprendere tutte le attività, sia in ambito professionale che amatoriale", ha commentato Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference. "Del resto, proprio le esigenze di distanziamento sociale imposte dai provvedimenti per il contenimento del contagio, hanno già messo in evidenza – e lo evidenzieranno ancor più in futuro – l'utilità di impiegare droni o comunque sistemi unmanned per una serie di impieghi, come il controllo dei centri urbane e della viabilità, il trasporto di pacchi o prodotti sanitari, la sanificazione di grandi aree e molti altri ancora".

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