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Telegram: fatti rimuovere decine di canali che diffondevano opere letterarie

Il danno economico causato dalla pirateria digitale nel settore dell’editoria è stimato in 528 milioni di euro all’anno.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 11/06/2020

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato un procedimento per violazione del diritto d’autore sulla piattaforma Telegram su istanza dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che ha portato al blocco di 26 canali sui quali venivano diffuse illecitamente opere letterarie. Questi canali mettevano a disposizione di oltre 350mila utenti un catalogo sterminato di edizioni digitali di opere letterarie integralmente e regolarmente fruibili in modalità download.
Dai dati della ricerca “La pirateria nel mondo del libro” commissionata da AIE a IPSOS e presentata lo scorso anno, emerge che Telegram è utilizzato dal 22% dei pirati per procurarsi contenuti editoriali. La diffusione illecita di opere letterarie attraverso la piattaforma sta assumendo dimensioni preoccupanti, sia per la numerosità delle violazioni sia per le modalità della messa a disposizione dei contenuti, estremamente semplici in termini di accesso da parte degli utenti.
L’attività di contrasto della pirateria su Telegram è resa complessa dal completo anonimato dei gestori dei canali e da un sistema di rimandi ad altre sezioni predisposte in caso di chiusura del canale di riferimento. La piattaforma però continua a collaborare con Agcom: a seguito dell’avvio del procedimento, Telegram ha risposto in meno di 24 ore, comunicando che avrebbe bloccato i canali segnalati e adeguandosi spontaneamente alle richieste dell’AIE.
Dai riscontri effettuati dagli Uffici dell’Autorità, i canali oggetto di segnalazione non risultano più attivi in quanto rimossi o privi di contenuti.


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