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Kaspersky: Millennial italiani poco consapevoli dei rischi di esporre i propri dati online

Kaspersky: "Le informazioni condivise online si diffondono molto più rapidamente rispetto a quanto potrebbe avvenire nel mondo reale e, una volta pubblicate, è quasi impossibile rimuoverle".

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 10/02/2021

Secondo uno studio di Kaspersky i Millennial italiani passano in media più di 7 ore al giorno online, eppure solo il 38% è consapevole di dover rafforzare le proprie competenze di sicurezza. Addirittura il 43% dei giovani italiani pensa di essere troppo noioso per suscitare l’interesse di un criminale informatico. Questo atteggiamento potrebbe rivelarsi molto pericoloso se si tiene in considerazione il prezzo molto basso a cui vengono venduti i dati sensibili nel dark web: ad esempio, per le cartelle cliniche il costo varia da 1 a 30 dollari, mentre per comprare la scansione di un passaporto ci vogliono dai 6 a 15 dollari.
L’uso improprio di informazioni sensibili è solo uno dei pericoli che potrebbe avere ripercussioni sulla vita reale. Un’altra pratica che potrebbe avere conseguenze disastrose è il Doxing, ovvero la divulgazione di informazioni personali di una persona senza il suo consenso. È capitato ad un giornalista di Pitchfork, una rivista musicale statunitense, che dopo aver rivelato informazioni private ha ricevuto numerose minacce su Twitter, inclusa quella di bruciare la sua casa. I fan di Taylor Swift, invece, si erano lamentati di una recensione non troppo positiva sull'ultimo album della cantante e hanno pubblicato il numero di telefono e l’indirizzo di casa della persona che aveva scritto la recensione.
Questi esempi possono sembrare estremi ma in realtà il Doxing non prende di mira solo le persone che svolgono professioni particolari, come giornalisti o cantanti, ma include anche amici e parenti delle vittime nonché la loro carriera. Divulgando alcune informazioni personali, come ad esempio quelle che possono essere considerate più imbarazzanti, gli attaccanti causano intenzionalmente un danno. Dal momento che molti datori di lavoro o potenziali dipendenti oggi controllano i profili LinkedIn, Instagram, Facebook e Twitter per verificare che i dipendenti e i candidati siano rispettabili, la divulgazione di alcune informazioni sensibili potrebbe comportare un rischio per la reputazione sociale della persona presa di mira e quindi la difficoltà a trovare un lavoro e ad avere un reddito.
"Internet è un luogo meraviglioso che ci ha dato l'opportunità di esprimere la nostra individualità come mai prima d'ora. Ma proprio come con qualsiasi altra cosa è importante utilizzarla in modo responsabile. Quando si tratta di privacy online o di mantenere il controllo sulle informazioni che vengono rese pubbliche sul nostro conto andrebbero seguiti due principi fondamentali: cercare di capire quali informazioni sono di pubblico dominio e provare a rimuovere tutto quello che si riesce. Oggi abbiamo a disposizione numerosi strumenti che permettono agli utenti di gestire la privacy e le informazioni che vengono condivise, bisogna approfittarne!", ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky.

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