Continua a crescere il trend degli attacchi
informatici in Italia anche nel 2021. Da quanto emerge nel
primo rapporto del 2021 sulle minacce informatiche in Italia elaborato dall’
Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, nel periodo
gennaio-marzo 2021 si sono registrati
349 eventi, tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy. Si tratta di una crescita del 47% sul trimestre precedente e sette volte di più rispetto ai primi tre mesi del 2020.
A un anno dallo scoppio della pandemia
che ha portato alla massiccia diffusione dello smart working
e al ricorso sempre più frequente a servizi online, il cybercrime continua a colpire spesso utilizzando tecniche poco sofisticate. Nel primo trimestre del 2021 l’Osservatorio di Exprivia - impegnata nel diffondere la cultura della sicurezza informatica sia nelle aziende che tra privati cittadini – rileva una forte crescita degli
attacchi (+56% rispetto all’ultimo trimestre del 2020). Nonostante ciò, il numero medio di
incidenti, ovvero attacchi andati a buon fine, registra una flessione del 18% rispetto al trimestre precedente, rimanendo comunque costante in media rispetto all’intero anno 2020.
Un significativo aumento continuano a registrarlo le
violazioni della privacy attestate dalle multe del Garante, che segnano un +55% rispetto al trimestre precedente.
Per la prima volta sul podio dei settori maggiormente colpiti dai cyber-criminali compare quello
Software/Hardware, con 98 eventi, quasi quintuplicati rispetto allo scorso trimestre. Si tratta di fenomeni che colpiscono
app di messaggistica istantanea, sistemi operativi, piattaforme di videoconferenza, social network e dispositivi utilizzati sia in ambito industriale che privato. Seguono il settore
Finance -
dagli istituti bancari alle assicurazioni, alle piattaforme di criptovalute - che, con 81 fenomeni segnalati, raddoppia gli eventi rispetto al trimestre 2020, e la Pubblica Amministrazione in leggero calo (-6%). Nei primi tre mesi dell’anno, cresce nuovamente l’interesse degli hacker per il settore Healthcare, ancora sotto scacco con la terza ondata della pandemia, che aumenta di dieci unità rispetto ai tre mesi conclusivi del 2020. Il maggior danno causato dai criminali rimane
il furto dei dati, con il 70% dei casi tra gennaio e marzo, mentre
la sottrazione di denaro, comunque in aumento del 40%, occupa la seconda posizione. Al terzo posto, le
violazioni dei dati personali, in calo del 10% circa rispetto all’ultimo trimestre del 2020
. Un forte segnale di crescita si rileva, infine, nelle pratiche che rendono un portale non disponibile, il cosiddetto
defacement, che registra un +40% in confronto al trimestre ottobre-dicembre 2020.
Tra le tecniche più sfruttate dai cyber-criminali continua a primeggiare il
phishing-social engineering con circa il 60% dei casi - quasi il doppio rispetto all’ultimo quarto del 2020 - che colpisce in maniera particolare utenti distratti o con poca conoscenza delle modalità di adescamento tramite e-mail o social network. Seguono i
malware, che hanno l’obiettivo di sottrarre informazioni sensibili, principalmente mediante lo spionaggio delle attività bancarie degli utenti. Sul terzo gradino del podio anche le tecniche con cui gli attaccanti sfruttano vulnerabilità già conosciute (
known vulnerabilities).
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