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Kaspersky: 1 azienda su 10 colpita da ransomware pagherebbe ancora il riscatto

Sebbene i ransomware rimangano una delle minacce più diffuse, con due terzi (64%) delle aziende che hanno già subito un attacco, il pagamento del riscatto sembra essere percepito dai dirigenti come un modo sicuro di affrontare il problema.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 13/05/2022

Secondo quanto emerso dal nuovo report di Kaspersky "How business executives perceive ransomware threat" i dirigenti dell'88% delle organizzazioni che sono già state vittime di un attacco ransomware, sceglierebbero di pagare il riscatto se dovessero subirne un altro. Tra le organizzazioni che non sono ancora state vittime di ransomware, il 67% sarebbe disposto a pagare ma non subito.
Secondo quanto emerso dal report, se un'organizzazione è stata vittima di ransomware in passato, è più propensa a pagare il riscatto in caso di nuovo attacco (88%). Queste aziende sono anche più propense a pagare il prima possibile per ottenere l'accesso immediato ai propri dati (33% delle aziende già attaccate in passato contro il 15% delle aziende che non sono mai state vittime), o a pagare dopo un paio di giorni di tentativi di decriptazione non andati a buon fine (30% contro il 19%).
I dirigenti aziendali che hanno già pagato un riscatto sembrano ritenere che questo sia il modo più efficace per riavere i propri dati e il 97% di loro è disposto a farlo di nuovo. Questa disponibilità delle aziende a pagare potrebbe essere attribuita alla scarsa consapevolezza su come rispondere a tali minacce, o al troppo tempo necessario a ripristinare i dati, poiché l’attesa prolungata potrebbe far perdere loro molto più denaro di quello impiegato per pagare il riscatto.
I ransomware rimangono una minaccia reale per la sicurezza informatica. Due terzi (64%) delle aziende confermano di aver subito un incidente di questo tipo mentre il 66% prevede che prima o poi ne subirà uno simile, ritenendolo più probabile rispetto ad altri tipi di minacce come ad esempio attacchi DDoS, alle supply-chain, APT, cryptomining o cyberspionaggio.

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