Secondo la ricerca di ING, in collaborazione con YouGov Italia, un italiano su due ha avuto almeno un’esperienza di contatto da una persona sconosciuta che cercava di instaurare un rapporto affettivo online a scopo finanziario.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 13/02/2025
Le truffe sentimentali, anche conosciute come love fraud o romance scam, sono un rischio emergente in una società iperconnessa e in cui sempre più persone cercano online l’anima gemella. Funzionano così: il truffatore si finge l’anima gemella perfetta, conquista la fiducia della vittima e poi... zac! Arriva la richiesta di soldi, regali o informazioni bancarie. Ovviamente, la storia d’amore si rivela una farsa e il denaro svanisce nel nulla. E no, non ci sarà mai un primo appuntamento.
Secondo una ricerca condotta da ING, in collaborazione con YouGov Italia, un italiano su due ha avuto almeno un’esperienza di contatto da una persona sconosciuta che cercava di instaurare un rapporto affettivo online a scopo finanziario. Le donne sono le più consapevoli del fenomeno rispetto agli uomini, infatti ne hanno sentito parlare più spesso (65% contro 47%) e inoltre il 75% degli italiani ha sentito parlare di persone truffate da qualcuno che si fingeva una celebrità.
Quanto è diffuso il fenomeno?
Le truffe romantiche sono in costante aumento. Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Clusit relativo al primo semestre 2024, la Polizia Postale italiana ha indagato su 293 casi di romance scam, deferendo all’Autorità giudiziaria 101 persone (pari a un aumento dell’46,5% rispetto ai primi sei mesi del 2023 quando i casi trattati erano stati 200).
Secondo la ricerca di ING e YouGov Italia, i segnali d'allarme più riconosciuti sono la richiesta di soldi per emergenze improvvise (80%), storie drammatiche (64%), l’evitare videochiamate e perfino incontri dal vivo (63%)(63%). Su quest’ultimo aspetto, il 70% dei giovani tra i 18 e i 34 anni sono più attenti. Dalla ricerca emerge inoltre che Il 65% degli italiani rifiuterebbe subito una richiesta di denaro da parte di un contatto online, con una maggiore diffidenza tra gli over 55 (70%) e le donne (71%).
I social media, sono considerati il canale principale per queste attività illecite (71%), seguiti dalle app e siti di incontri (rispettivamente 54% e 37%) email e messaggi diretti (27%).
Non solo truffe romantiche
Il romance scam è solo una delle strategie di attacco dell’ingegneria sociale utilizzata dai truffatori informatici che sfruttano le emozioni, le caratteristiche e i comportamenti fondamentali delle persone per raggiungere i propri scopi che hanno sempre una ricaduta finanziaria.
I truffatori possono assumere qualsiasi ruolo e fingere di essere una persona fidata o vicina alla vittima (amico, parente, collega, datore di lavoro e così via) oppure un’istituzione rispettabile (banca, autorità pubblica, azienda e così via). Secondo la ricerca ING-YouGov Italia, un italiano su tre (34%) ha ricevuto chiamate/messaggi da qualcuno che si presentava come dipendente della propria banca o di un ente ufficiale.
E’ quindi importante sviluppare una cultura della verifica. Le aziende hanno un ruolo chiave nella prevenzione grazie a soluzioni digitali innovative e semplici in grado di proteggere gli utenti. Secondo il sondaggio di ING-YouGov Italia, per 1 italiano su 3 anche le aziende private devono fare la loro parte (per esempio banche per le frodi finanziarie e società Fintech). È il caso della feature in app "È davvero ING?" che con un click consente ai clienti della banca di contrastare lo spoofing telefonico, verificando immediatamente se chi chiama a nome di ING sia effettivamente un dipendente della banca digitale.
Sempre per tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza, ING ha inoltre lanciato una campagna social a ritmo di musica con l’obiettivo di informare gli utenti in maniera accattivante su come difendersi dalle principali frodi che corrono sul web o al telefono. La campagna infatti è articolata in cinque brani di generi musicali diversi, accompagnati da "lyrics video" – video con testo animato – per rendere memorabile ogni messaggio.
Grazie a iniziative come queste, gli italiani hanno iniziato a sviluppare una maggiore consapevolezza sull’importanza della verifica nella gestione dei rapporti bancari. Secondo la ricerca ING-YouGov Italia, nel caso in cui si dovesse ricevere un contatto da un presunto impiegato della banca che chiede dati sensibili o pagamenti urgenti, la metà degli italiani (53%) riaggancerebbe e verificherebbe direttamente con la propria banca. Inoltre, la maggior parte degli italiani, circa 9 su 10, si dichiara a conoscenza di almeno uno strumento di verifica da adottare per verificare l’identità di una persona o un’azienda prima di potersi fidare.