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Indagine NordVPN: boom dei QR code, quasi la metà degli italiani li scansiona ogni settimana

La Generazione Z è in testa, con il 25% che utilizza i codici QR ogni giorno, mentre solo il 13% degli italiani non ne fa uso, il tasso più basso tra i Paesi oggetto dell'indagine.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 02/05/2025

Un nuovo studio della società di cybersecurity NordVPN rivela che la scansione dei QR code è diventata un'abitudine digitale molto diffusa tra gli italiani. Il 48% degli italiani scansiona codici QR ogni settimana, superando di gran lunga l'uso di altre tecnologie biometriche. Per fare un confronto, il 10% utilizza settimanalmente gli scanner per impronte digitali, mentre solo il 6% si affida al riconoscimento facciale od oculare.

“I codici QR sono diventati la scorciatoia digitale per eccellenza in Italia", afferma Marijus Briedis, Chief Technology Officer (CTO) di NordVPN. "Che si tratti di check-in agli eventi, di consultare il menu al ristorante o di effettuare pagamenti online, gli italiani stanno adottando questa tecnologia a un ritmo più rapido rispetto ad altri Paesi europei. Tuttavia, questa rapida adozione richiede anche maggiore consapevolezza e responsabilità sul fronte della sicurezza."

L'utilizzo varia notevolmente a seconda delle fasce d'età. Un quarto degli intervistati della Generazione Z scansiona i QR code ogni giorno, rispetto al solo 6% dei Baby Boomer, che rimangono più scettici nei confronti di questa tecnologia.

Sono emerse anche differenze di genere: il 70% degli uomini italiani utilizza scanner di codici QR almeno una volta al mese, rispetto al 62% delle donne.

Con l'aumento dell'uso dei QR code, gli esperti di cybersecurity sottolineano l’importanza per gli utenti di sviluppare una maggiore consapevolezza riguardo alle potenziali minacce.

“I codici QR malevoli si camuffano per reindirizzare gli utenti verso siti web di phishing o per scaricare software dannosi”, spiega Briedis. “Poiché la scansione di un codice aggira il normale livello di controllo che esercitiamo sui link o sulle app, gli utenti sono più vulnerabili agli attacchi”.

Questo rischio è emerso in modo particolarmente evidente a Milano, dove negli ultimi anni sono stati segnalati casi di truffe legate a falsi verbali con codici QR fraudolenti apposti sui veicoli. Scansionando il codice, le vittime vengono indirizzate a un sito web creato per sottrarre dati personali e finanziari, ospitato su server esteri. Il sito, che imita i portali ufficiali del governo, richiede il pagamento di presunte infrazioni inesistenti, ingannando l’utente con un’apparenza di legittimità.

Alla luce di questi rischi, Briedis consiglia alcune semplici precauzioni per proteggere i propri dati personali quando si usa un QR code:

  • Verificare la fonte. Scansionare solo QR code provenienti da aziende affidabili o fonti ufficiali.

  • Evitare codici manomessi o coperti da adesivi. Soprattutto nei luoghi pubblici, qualcuno potrebbe sostituire il codice o creare una multa per divieto di sosta dall'aspetto legittimo.

  • Utilizzare app sicure per la scansione dei codici QR. Queste app sono in grado di rilevare comportamenti sospetti prima che la scansione causi problemi.

Con l'uso dei codici QR che supera quello di altri strumenti digitali in Italia, gli esperti esortano gli utenti a coniugare la praticità con la cautela.

“I codici QR non sono intrinsecamente pericolosi”, conclude Marijus Briedis. “Ma proprio come per qualsiasi altra tecnologia digitale, la consapevolezza e l'educazione sono fondamentali per utilizzarli in modo sicuro”.



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