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Ricerca NoPlagio: il 75% degli studenti usa l’IA per temi e progetti scolastici

La frequenza del suo utilizzo settimanale è salita dal 33% al 51% in un anno. L’IA è usata soprattutto per la ricerca (76%) e per imparare (42%, +9%). Il 75% la impiega per temi e progetti (+10%).

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 09/05/2025

A un anno dalla precedente indagine, NoPlagio torna a fotografare la situazione con una nuova ricerca realizzata da TGM Research per suo conto. NoPlagio è la piattaforma internazionale di prevenzione del plagio e rilevamento dei testi generati con l’IA.

A distanza di un anno la quasi totalità del campione intervistato - studenti italiani dai 16 e i 18 anni - usa strumenti di intelligenza artificiale generativa, si è passati dall’86% dell’anno scorso al 97% di oggi.

“L’Intelligenza Artificiale può rappresentare un’opportunità straordinaria per lo sviluppo dell’apprendimento e per rendere più accessibili le informazioni. – sottolinea Nazim Tchagapsov, CEO di NoPlagio -, ma come ogni tecnologia potente, richiede regole, consapevolezza e formazione. Senza una solida educazione al pensiero critico e alla correttezza, il rischio è che diventi solo uno strumento per ‘saltare i passaggi’ e non per crescere davvero. Gli studenti sembrano averlo capito: il 58% si dichiara favorevole a un monitoraggio dell’uso dell’IA per evitare il plagio. Un dato che ci invita a coinvolgere di più le scuole e i docenti in un’educazione digitale realmente efficace e condivisa”.

Dalla ricerca emerge in generale, un aumento nella frequenza di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale da parte dei ragazzi italiani tra i 16 e i 18 anni. L’uso settimanale è passato dal 33% nel 2024 al 51% nel 2025, mentre l’utilizzo quotidiano è più che raddoppiato, salendo dall’8% al 19%. Parallelamente, diminuisce di 17 punti percentuali il numero di studenti che dichiarano di aver usato l’IA solo occasionalmente nell’arco del mese.

Per cosa la usano maggiormente? Rimane in testa la ricerca delle informazioni passando dal 71% del 2024 al 76% del 2025. Il 42% dei ragazzi la usa per imparare, un dato in crescita rispetto all’anno scorso del 9%. In aumento del 2% i ragazzi che la usano per rispondere ai test.

ChatGPt e i compiti

Rispetto allo scorso anno, il numero di ragazzi che utilizzano l’Intelligenza Artificiale generativa è aumentato del 12%. Tra questi nuovi utenti di ChatGPT, la percentuale di coloro che rispondono "Sì" alla domanda "Usi ChatGPT o strumenti simili per fare i compiti?" resta pressoché stabile, infatti, si attesta intorno al 59%, rispetto al 60% dello scorso anno.

Se allarghiamo lo sguardo all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per scrivere temi o altri progetti scolastici, la percentuale sale significativamente: +10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un solido 75%. Tuttavia, rimane la consapevolezza dei ragazzi che pensano sia giusto usare ChatGPT e strumenti simili per creare contenuti al lavoro e/o a scuola, a patto che venga monitorato per evitare il plagio, (58% nel 2024, 56% nel 2025).

Sempre più studenti vedono l’IA (ChatGPT e simili) nel loro futuro

L’82% dei ragazzi è convinto che l’Intelligenza Artificiale sarà una presenza stabile nella propria vita, in netto aumento rispetto al 68% del 2024.

Percezioni sull'IA: preoccupazioni e utilità

L’idea che l’IA possa essere utile alla loro vita è del 36% dei ragazzi in leggero aumento rispetto all’anno precedente del 5%.

La preoccupazione dell’uso illimitato che se ne può fare è del 60% in calo del 3% se paragonato al 2024. Preoccupazione che rimane più alta tra le ragazze come il 2024 seppure in discesa del 3%.

L’IA rende inclusivi?

Alla domanda pensi che i contenuti prodotti da ChatGPT possano portare al rischio di opinioni non inclusive e prevenute. C’è stata una minore convinzione (-5%) che si possa raggirare questo rischio rispetto all’anno scorso. E’ aumentata la percentuale di chi non crede in questo rischio: passando dal 19% dell’anno scorso al 23%.

ChatGPT e fiducia

Il 58% risponde che l’utente dovrebbe fare attenzione e non fare affidamento sui contenuti prodotti da ChatGPT, (+4% VS 2024). Il 22% ammette l’affidabilità dello strumento (-2% VS 2024). Il 15% indica una risposta netta, che non bisognerebbe mai fidarsi (-3% VS 2024).

L’IA come influenzatore sociale

Cresce del 3% la percentuale delle risposte dei ragazzi che credono che l’IA possa arrivare ad imporre i suoi algoritmi influenzando l’opinione pubblica.

Diminuisce del 3% l’idea che i governi debbano intervenire con delle politiche di controllo e restrizioni su questo strumento. Cala anche la paura di essere soggiogati dall’IA del 14%.



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