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Blue Coat: combattere i cybercriminali in ambiente "cloud"

Secondo Blue Coat i cybercriminali stanno inondando la rete di malware: ogni cinque secondi viene infettata una pagina Web, il triplo rispetto al 2007.

Autore: Giulio De Angelis

Pubblicato il: 27/10/2008

Blue Coat ritiene che vista la rapida diffusione dei malware e la velocità  con cui i cybercriminali costruiscono e smantellano siti nel giro di minuti è necessario unirsi in una vera e propria comunità  Web in quanto la protezione, come in natura, dipende dalla quantità  di individui coinvolti. Quindi sarebbe necessario realizzare una rete di computer costituita da una comunità  di sorveglianza che tenga gli occhi bene aperti su tutta la rete e sui milioni di accessi, unendo in questo modo tutti gli utenti e offrendo protezione grazie all'elevato numero di utenti coinvolti. La cosa migliore quindi è rivolgersi a servizi di sicurezza Web in ambiente "cloud" che si basano sulle richieste Web di milioni di utenti e consentono un'analisi costante per rilevare attacchi di tipo malware injection. Per le reti aziendali l'approccio migliore è rappresentato da un gateway Web abbinato al sistema di protezione offerto dal servizio della comunità  di sorveglianza in ambiente cloud. Ad esempio, il servizio cloud WebPulse di Blue Coat analizza oltre un miliardo di richieste Web alla settimana ed estende le difese per la sicurezza del gateway Web. Blue Coat fornisce inoltre una soluzione per utenti domestici chiamata K9 che utilizza il servizio cloud WebPulse per bloccare gli host malware e valutare i contenuti Web per bloccare siti internet ambigui e di dubbia affidabilità .

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