Per incentivare il proprio staff in tempo di crisi economica, crisi che ha portato nel 2006 a
20mila tagli ai posti di lavoro e al congelamento dei compensi della dirigenza,
Intel ha deciso di chiedere l'autorizzazione, mediante una relazione agli azionisti, di
scambiare le stock option prive di valore dei suoi dipendenti (escludendo però la dirigenza).
Lo scopo del piano aziendale, che sarà votato dagli azionisti il 20 maggio, è quello di cambiare le opzioni attuali, dotate di un
prezzo di esercizio al momento
superiore al valore di borsa, con altre dotate di minor strike (questo per evitare che le stock option diventino "under water", come già succede in Intel nel
99% dei casi).
Nonostante la votazione debba ancora avvenire, dai piani alti della casa produttrice traspare l'ottimismo, espresso dal presidente
Craig Barret in un'intervista a
Reuters nella quale dichiara superiore la volontà della società a trattenere i propri dipendenti (ben
l'87% degli
84mila dipendenti di Intel possiede stock option) nonostante la crisi rispetto ad eventuali proteste di azionisti non egualmente ricompensati.
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