La lotta online alla criminalità non può compromettere la libertà di espressione e la privacy degli utenti. L'illegalità e i crimini digitali devono certo essere "combattuti con efficacia e determinazione", ma le intercettazioni e il controllo dei dati in rete da parte dei governi non possono essere considerate azioni preventive accettabili, se non rispettano rigorosamente i termini di legge.
Il richiamo arriva direttamente dal
Parlamento Europeo, che ha approvato la
Raccomandazione Lambrinidis con 481 voti favorevoli, 25 contrari e 21 astensioni.
L'
accesso ad internet è considerato sempre più un
diritto fondamentale dei cittadini, che non può essere intaccato da nessuna motivazione legata alla sicurezza o alla lotta al crimine.
L'ammonimento pare rivolgersi soprattutto alla
Francia, che ha da poco approvato una legge che prevede la
disconnessione forzata e definitiva degli utenti che commettano per tre volte violazione al diritto d'autore.
Il Parlamento riafferma quindi l'importanza di internet come insostituibile (e non precludibile) "strumento di emancipazione degli utilizzatori, straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva".
La raccomandazione contiene anche indicazioni relative al problema dei
furti di identità online e della
tutela dei minori.
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