Google Book Search ha subito critiche e forti lamentele fin dall'inizio, ma ora sta succedendo qualcosa di diverso: dalle singole rivendicazioni di autori e editori, l'attacco al portale si sta trasformando in una
lotta comune, in cui chi si sente penalizzato dalla digitalizzazione delle opere e rivendica i diritti d'autore si sta alleando.
Ultima, solo a livello temporale, fra i protagonisti scesi in campo è la
SIAE, la quale aderisce alla
class action partita negli Usa e si schiera contro Google a tutela dei detentori di copyright italiani, tra i quali spiccano Angelo Panebianco, Ernesto Galli Della Loggia, Francesco Alberoni, Tullio De Mauro, Tiziano Terzani,
Indro Montanelli, Giorgio Bocca, Romano Prodi, Giuliano Urbani, Giuliano Amato,
Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini.
Il passo successivo compiuto dalla SIAE all'adesione alla denuncia
trans-oceanica è stato quello di offrire ai propri associati la possibilità di unirsi a questa rivendicazione. Questo quanto espresso dall'associazione in una lettera indirizzata agli autori italiani coinvolti: "La transazione se approvata dal Tribunale, autorizzerà Google ad eseguire la scansione di libri e contenuti di libri protetti da copyright negli Stati Uniti e a gestire un
database elettronico di libri. Tramite un
registro dei diritti dei libri, stabilito dalla transazione, Google pagherà ai possessori dei diritti il
63% di tutti i guadagni provenienti da tali usi".
Inoltre la SIAE sottolinea come Google dovrà sostenere la
spese di registro e catalogazione delle opere presenti nei suoi archivi, per un costo complessivo di circa
34, 5 milioni di dollari.
Spetta ora agli editori e agli scrittori italiani interessati la scelta di aderire a questa class action, opporvisi o citare in giudizio singolarmente Google; il termine per prendere questa importante decisione è il
5 maggio 2009.
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