Apple ha deciso di diversificare, in collaborazione con le maggiori etichette discografiche (fra le quali
Universal, Sony, Warner, EMI) e per la prima volta, i prezzi dei suoi brani scaricabili da ITunes.
Diversamente dal prezzo di 99 centesimi a canzone, in vigore dall'apertura del più grande store musicale del mondo (in America ITunes serve l'
87% dell'utenza che scarica file audio), i brani musicali saranno suddivisi in
tre fasce di prezzo, ovvero 69 centesimi per canzoni datate (si dice, senza una sicurezza ancora certa, canzoni più vecchie di 18 mesi, ovvero il
40% dei download del sito), 99 centesimi per la gran parte dei pezzi e 1 dollaro e 29 centesimi per le nuove hit musicali.
Questo cambio di rotta sembra essersi concretizzato su pressione delle stesse case discografiche, che da tempo si dicevano non soddisfatte del prezzo unificato, volendo introdurre delle fasce di vendita in base al gradimento delle canzoni da parte dell'utenza, oltre che per poter rivitalizzare un settore in grave crisi dopo crollo del mercato dei CD (
-14% negli USA, moltissimo tenendo conto il rapporto della
Digonex dicente che nonostante il mercato dei CD sia solo il 15% del mercato musicale, porti al 90% dei profitti).
Apple ha dichiarato che, per fronteggiare un possibile scontento della clientela sui brani a 1 euro e 29 centesimi, per ogni “sovrapprezzo†rispetto all'attuale saranno caricati su ITunes 10 brani a 69 centesimi. I prezzi non fissi, secondo i dirigenti della mela, avranno anche un ulteriore futuro vantaggio, ovvero la possibilità da parte dell'utenza di accedere ad eventuali
nuovi contenuti digitali, quali ad esempio video musicali (per esempio una cazone da 99 centesimi potrà essere, se dotata di videoclip, essere scaricata a 1.29 dollari) e suonerie per cellulare.
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