Intel è stata multata dalla Commissione Europea per 1,06 miliardi di Euro per abuso di posizione dominante. Per la precisione Intel è stata ritenuta colpevole della violazione dell'articolo 82 della normativa antitrust europea per aver messo in atto pratiche illegali contro la concorrenza per escludere i competitor dal mercato delle Cpu X86 nel periodo ottobre 2002- dicembre 2007.
A questo indirizzo è possibile leggere il documento ufficiale.
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/09/745&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en[tit:Cosa dice Intel]
Non è certo tardato il commento di Intel,
tramite le dichiarazioni di Paul Otellini, Presidente e Ceo di Intel sulla sentenza della Commissione Europea.Ovviamente Intel non condivide assolutamente la decisione e ritiene che sia sbagliata e ignori la realtà del mercato delle Cpu.
"Non vi è nulla che danneggi i consumatori. Intel ricorrerà in appello", ha dichiarto Otellini. Intel ritiene che una delle conseguenze in un mercato competitivo caratterizzato dalla presenza di soltanto due player primari (il terzo player, VIA, ha infatti circa l'1% del mercato) è che quando uno dei due incrementa le proprie vendite, lo stesso non accade all'altro.
Intel accusa inoltre la Direzione Generale per la Concorrenza della Commissione Europea di aver ignorato o di non aver voluto acquisire prove significative che contraddicono la sua decisione.
"Malgrado il nostro fermo punto di vista, abbiamo intenzione di collaborare con la Commissione durante la procedura d'appello per accertare che stiamo agendo nel rispetto della loro decisione", ha dichiarato Otellini.
[tit:La posizione di Amd]
Tra i principali fautori dell'azioen legale contro Intel c'è il concorrente di sempre, Amd.
Giuliano Meroni, Presidente di Amd per l'area Emea ha dichiarato che la decisione della Commissione Europea contribuirà a creare un nuovo equilibrio, diminuendo il potere di mercato di un'impresa che abusa della propria posizione dominante a favore dei produttori di computer, dei rivenditori e degli utenti finali."La decisione di oggi rappresenta un passo importante nella creazione di un vero mercato competitivo", ha dichiarato invece Dirk Meyer, Ceo e presidente di Amd, che prosegue: "Amd è sempre stata un leader nell'innovazione tecnologica e finalmente potremmo passare da un mondo regolato da Intel a uno regolato dai consumatori".
[tit: Gli altri]Sostanzialmente le accuse vertono sul fatto che molti produttori di Pc avrebbero potuto acquistare le Cpu Intel a condizioni estremamente vantaggiose, al punto da non rendere conveniente il ricorso a componenti di altri produttori, cioè Amd.
Dal punto di vista commerciale, questo avrebbe permesso a Intel di ottenere una posizione di monopolio realizzando guadagni utilizzabili per sovvenzionare nuovamente la filiera a proprio vantaggio.
Il punto forse più delicato però è quello in cui la Commissione Europea contesta a Intel di aver effettuato pagamenti diretti ai maggiori retailer a condizione che vendessero solamente computer con Cpu X86 di Intel.
Per avere un'idea del rapporto di forza fra Intel e Amd, più o meno il rapporto di market share per le Cpu per desktop fra le due aziende in Europa è 80-20 secondo Idc, cioè Intel detiene l'80% del mercato e negli scorsi anni i valori non sono cambiati tantissimo.
In una situazione di sbilanciamento di questo tipo, delle pratiche commerciali scorrette, almeno secondo le normative e l'opinione dei relativi Organi di controllo, possono realmente condizionare in modo determinante il mercato.
Del resto proprio a causa del controllo dell'antitrust a Intel non conviene affatto trovarsi in un mercato in cui l'unico concorrente è troppo debole.
Per le conseguenze, se alla fine dell'iter giuridico Intel fosse definitivamente giudicata colpevole di quanto ascritto, a parte l'innegabile salasso in termini economici legato alla multa, ci sarebbe un danno molto sensibile all'immagine dell'azienda.
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