Ancora una volta il
governo cinese si frappone fra la
libertà consentita dalla
rete e i cittadini cinesi: il
muro della censura ha colpito ancora. L'occasione è il
ventesimo anniversario della
strage di piazza Tienanmen, avvenimento che in Cina, in questi anni, è stato “volutamente dimenticatoâ€; nessun commento, nessuna analisi, nessun ricordo e nessuna verità : le autorità del Paese tacciono anche sui dati relativi al numero degli
studenti che nella
notte fra il 3 e il 4 giugno del 1989 furono uccisi, dopo aver protestato chiedendo
maggiore libertà . Una libertà ancora assente e che, nonostante i mutamenti avvenuti nel corso dell'ultimo ventennio nel Paese asiatico, non hanno impedito al governo di ostacolare mediante la censura ogni possibile
celebrazione in rete. Dai giorni precedenti la data della strage, infatti, alcuni portali sono stati oscurati: vittime
Twitter,
Hotmail,
Flickr.
La diversità dei siti bloccati mette in luce il timore che, in diversi modi, il
popolo del web dialoghi e comunichi la propria verità :
posta elettronica,
post su blog,
fotografie non potranno ricordare una pagina scura della
storia della Cina e dell'intera umanità .
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