Dai risultati dell'indagine
"Emilia-Romagna Open Source Survey", realizzata nell'ambito delle attività del
Piano Telematico dell'Emilia-Romagna, emerge che il 63% dei Comuni della regione dichiara di usare
software free, libre o open, un dato decisamente superiore alla media nazionale, pari al 34,4%, che sale addirittura al 77% se si considera l'ulteriore 14% di Comuni che risulta disporre di simili soluzioni, pur non avendolo dichiarato nell'indagine.
Lo studio evidenzia anche che
l'open source è maggiormente diffuso presso i Comuni molto piccoli, sotto i 3.000 abitanti, e in quelli di dimensioni maggiori, sopra i 15.000. Nel 40% dei casi però, si è ancora a livelli di utilizzo moderati, con un valore tra lo 0 e il 20%, soglia che viene superata nel 31,2% dei casi. Passando alle diverse tipologie di programmi, invece, se l'uso del sistema operativo
Linux è ancora marginale, molto più diffuso è l'utilizzo di browser e pacchetti di produttività personale free o open.
L'interesse della Regione Emilia-Romagna sui programmi free e open source si concretizzerà il 13 giugno a Bologna, nell'ambito della
Conferenza Italiana sul Software Libero (12 e 13 giugno)
, dove organizzerà due tavole rotonde:
"Perchà© e come" e "Detto Fatto".
Questi due appuntamenti, promossi dal coordinamento del progetto Eross, si terranno
sabato 13 giugno, rispettivamente
dalle 11 alle 13 e
dalle 15 alle 16.30, nelle aule dei Dipartimenti di Matematica e Scienze dell'Informazione dell'Università di Bologna, in piazza di Porta San Donato 5 e via Mura di Anteo Zamboni 7.
Le due tavole rotonde saranno coordinate dal project manager di Eross,
Dimitri Tartari, e vedranno la partecipazione di amministratori pubblici, accademici ed esperti di open source interessati a valutare le possibilità di adozione dei formati free, liber e open.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.