Malgrado il periodo,
Samsung Italia sembra godere di buona salute, almeno a giudicare dai risultati raggiunti dalle sue divisioni che sono stati mostrati in occasione del Roadshow che è passato da varie città italiane.
Il fatturato complessivo di Samsung Italia infatti è stato di 1.600 milioni di euro, realizzati con circa 300 dipendenti. Delle quattro divisioni che formano Samsung Italia, l'unica che non ha fatto registrare una crescita è stata quella Storage che si occupa di masterizzatori. La cosa non stupisce dato che da tempo i Pc desktop dove si inseriscono questo tipo di unità stanno lasciando il campo sempre più ai portatili.
Il fatturato della divisione It nel primo trimestre 2009 è stato di 179 milioni di euro, con una crescita del 60% rispetto al primo semestre del 2008.
Per il market share, nelle stampanti laser per l'anno 2008, secondo i dati Idc, Samsung è la prima con il 29% e ha superato Hp che si è attestata al 28%. Questo trend è stato confermato anche per il primo trimestre del 2009, con uno share di Samsung del 32% contro il 29 % di Hp.
Anche nel mercato dei monitor Samsung arriva al rimo posto in Italia, con una quota del 24% in unità e del 27% in valore, contro, per esempio, il 16% e il 14% rispettivamente di Acer. Anche in questo caso il primo trimestre ha confermato la crescita, con uno share del 19% in quantità , superato da quello in valore che è arrivato al 23%.
Per il terzo segmento di mercato, quello dei
notebook, la crescita è stata rilevante. Anche se la commercializzazione di questa categoria di prodotti è iniziata da poco in Italia per Samsung (inizi del 2008), lo scorso anno sono state vendute 102.000 unità (dicembre 2008) e 192.000 al giugno 2009.
I risultati del primo trimestre del 2009 vedono Samsung al quarto posto con il 6,6% del mercato preceduto da Acer (34,7%), Hp (26,9%), e Asus (12,2%).
Una parte di questi risultati sono merito anche degli investimenti fatti a livello mondiale in
ricerca e sviluppo, settore a cui Samsung dedica circa il 9,3% del fatturato. Questo si riflette anche nel numero di brevetti presentati che ormai da tre anni è secondo solamente a quello generato da Ibm.
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