Procede lo sviluppo del progetto
“eCall†da parte
dell'Unione Europea: il direttore della
GSM Association Europe,
Martin Whitehead, ha da poco siglato il
Protocollo di intesa proposto dalla Commisione Europea.
Il sistema “eCall†è una tecnologia che, installata a bordo delle automobili, in caso di incidente grave compone il
numero unico europeo di emergenza 112: la chiamata viene girata al centro di assistenza più vicino, permettendo una sensibile diminuzione dei tempi di intervento e, di conseguenza, la possibilità di
salvare più vite umane.
Positive le parole di
Viviane Reding,
Commissario Europeo incaricato della società dell'informazione e dei media, che dopo il lancio del progetto a metà agosto vede già un sensibile passo avanti: “Il mese scorso, la Commisione Europea ha lanciato l'appello ai governi, alle industrie di telecomunicazioni ed a quelle automobilistiche per mettere in pratica eCall. Mi congratulo con le industrie di telefonia mobile per la pronta risposta. Sostenendo il sistema di chiamata d'emergenza europeo hanno dimostrato la loro coscienza sociale ed apertura verso applicazioni innovative delle tecnologie comunicative nella vita di tutti i giorni†ha dichiarato la Reding, “comunque lo sviluppo paneuropeo di eCall necessita della cooperazione di tutti. Oggi gli operatori di telefonia mobile hanno mostrato il loro impegno verso eCall, assieme alle industrie automobilistiche e la maggioranza dei paesi europei.
Sei Stati non hanno ancora firmato il Protocollo eCall –
Danimarca, Francia, Irlanda, Lituania, Malta e il Regno Unito. Essi dovrebbero togliere il piede dal freno e velocizzare l'introduzione di un sistema che può salvare delle vite. Altrimenti, la Commissione dovrà proporre una legislazione l'anno prossimo.â€
La firma di Whitehead implica l'appoggio di 800 operatori e 200 compagnie di settore, un bell'inizio per eCall.
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