Maggiore
riservatezza agli utenti del web per quel che concerne la
pubblicità online: su questo punto sta lavorando il
Congresso Usa, deciso a dare un giro di vite alla diffusione di
informazioni personali sugli utenti, utilizzate per l'
invio di materiale pubblicitario.
L'obiettivo principale dell'azione governativa è permettere a coloro che navigano in rete, di conoscere quali informazioni su di loro possono essere utilizzate dalle
società di marketing per proporre prodotti o servizi; questo potrebbe essere realizzato facendo sì che i siti internet siano costretti a
chiedere il permesso agli utenti, per poter utilizzare i dati ricavati su di loro.
A determinare la scelta del Congresso di occuparsi di questa tematica, è probabile abbia contribuito l'azione mossa da dieci associazioni che si occupano di
tutela dei consumatori e della
privacy: alcuni giorni fa la
coalizione, che ingloba il
Center for Digital Democracy e la
Electronic Frontier Foundation, aveva richiesto una legge che impedisse ai sistemi di pubblicità sul web, di raccogliere dati personali.
Ad occuparsi del provvedimento, il democratico
Rick Boucher, presidente della sottocommissione alla Camera su Energia e Commercio, il quale ha sottolineato la volontà di
non ostacolare in alcun modo il web advertising, ma al contrario di voler generare negli utenti, grazie all'applicazione delle nuove regole,
maggior sicurezza nel web commerce e nella navigazione in rete.
Nonostante ciò, le associazioni di categoria come
Interactive Advertising Bureau, Iab, e
Association of National Advertisers, Ana, ritengono che l'autoregolamentazione sia la soluzione migliore per il mercato della pubblicità online.
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