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Web advertising, dal Congresso Usa regole più severe

Il Congresso statunitense sta lavorando a una serie di leggi per regolamentare la pubblicità  online e impedire che le società  di marketing utilizzino i dati personali degli utenti senza richiedere loro il permesso.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 12/09/2009


Maggiore riservatezza agli utenti del web per quel che concerne la pubblicità  online: su questo punto sta lavorando il Congresso Usa, deciso a dare un giro di vite alla diffusione di informazioni personali sugli utenti,  utilizzate per l'invio di materiale pubblicitario.
L'obiettivo principale dell'azione governativa è permettere a coloro che navigano in rete, di conoscere quali informazioni su di loro possono essere utilizzate dalle società  di marketing per proporre prodotti o servizi; questo potrebbe essere realizzato facendo sì che i siti internet siano costretti a chiedere il permesso agli utenti, per poter utilizzare i dati ricavati su di loro.
A determinare la scelta del Congresso di occuparsi di questa tematica, è probabile abbia contribuito l'azione mossa da dieci associazioni che si occupano di tutela dei consumatori e della privacy: alcuni giorni fa la coalizione, che ingloba il Center for Digital Democracy e la Electronic Frontier Foundation, aveva richiesto una legge che impedisse ai sistemi di pubblicità  sul web, di raccogliere dati personali.
Ad occuparsi del provvedimento, il democratico Rick Boucher, presidente della sottocommissione alla Camera su Energia e Commercio, il quale ha sottolineato la volontà  di non ostacolare in alcun modo il web advertising, ma al contrario di voler generare negli utenti, grazie all'applicazione delle nuove regole, maggior sicurezza nel web commerce e nella navigazione in rete.
Nonostante ciò, le associazioni di categoria come Interactive Advertising Bureau, Iab, e Association of National Advertisers, Ana, ritengono che l'autoregolamentazione sia la soluzione migliore per il mercato della pubblicità  online.

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