Il
Congresso Usa ha intenzione di delineare una
proposta di legge volta a tutelare il
popolo del web dal gigante della
pubblicità online.
Troppe incognite vi sarebbero, infatti, sul modus operandi dei siti web in merito alle
informazioni raccolte sugli utenti e sul loro utilizzo connesso alla pubblicità online: la
privacy individuale deve quindi essere rispettata e, per questa ragione, il governo statunitense è intenzionato a varare delle
linee guida che tutelino i consumatori.
Si parla di una posta in gioco altissima: circa un miliardo di dollari di introiti. Gli inserzionisti sottolineano l'efficacia di una pubblicità ad hoc, rispondente ai gusti e alle peculiarità individuali, ma alcune statistiche, riportate anche da
Reuters, mettono in luce come il
75% degli americani non sia a suo agio con le pubblicità personalizzate, sentendosi
derubati della propria intimità e della
privacy sulla loro navigazione sul web.
I ricercatori dell'
Università di Berkeley, in California, e dell'
Università della Pennsylvania hanno dimostrato, grazie a uno studio a tal riguardo, come il
monitoraggio dei siti visitati dagli utenti sia
percepito come sbagliato e come
un'invasione nella privacy personale.
La ricerca era contestualizzata alle discussioni in merito alla pubblicità online che stanno occupando l'
agenda del mondo politico: per far fronte alle perplessità dei cittadini e ai giudizi di alcuni politici impegnati in questo campo, sembra che il
disegno di legge che il Congresso Usa si accinge a emanare, obblighi i
siti web a rendere chiare agli utenti le
modalità mediante le quali i loro dati personali e le informazioni sulla loro navigazione saranno utilizzati per il lancio di pubblicità sul web.
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