L'
Unione Europea ha pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale comunitaria delle
nuove norme che permetteranno l'uso
delle reti Gsm ai telefoni 3G.
Viene dato in tal modo seguito all'
accordo raggiunto nel mese di luglio dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri, al fine di
modernizzare la normativa europea - la
direttiva Gsm - sull'uso dello spettro radio necessario per i servizi mobili.
Le nuove misure dell'UE favoriranno una
maggiore concorrenza sul mercato europeo delle telecomunicazioni e agevoleranno gli operatori nella fornitura di servizi paneuropei più rapidi, come
internet mobile, accanto ai servizi Gsm attualmente disponibili. Esse favoriranno inoltre l'introduzione di servizi a
banda larga senza fili, uno dei motori della ripresa economica dell'UE.
“In un periodo di recessione economica, il settore europeo della telefonia mobile ha ricevuto oggi un chiaro segnale che indica il risoluto sostegno da parte dei responsabili delle politiche. La nuova normativa europea pubblicata oggi consente di riorganizzare lo spettro radio nella banda Gsm per nuovi servizi mobili e di aumentare la concorrenza e offre al settore la possibilità di risparmiare fino a 1,6 miliardi di euro in costi di investimento â€, ha dichiarato
Viviane Reding, commissario europeo responsabile delle telecomunicazioni. “ Con decisioni di questo tipo, l'Europa provvede a conservare un vantaggio competitivo nel settore dei servizi senza filiâ€.
Le nuove norme comunitarie rientrano tra gli
sforzi compiuti dalla Commissione europea per offrire maggiori opportunità di spettro alle comunicazioni senza fili. Le misure pubblicate oggi aprono la banda di frequenze Gsm a
dispositivi più avanzati di comunicazione wireless.
Una nuova decisione e una direttiva che modernizza la
direttiva Gsm del 1987 sono state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell'UE, divenendo in tal modo parte del diritto comunitario, e devono ora essere applicate in tutti i
27 Stati membri dell'Unione.
Le nuove norme consentono inoltre di
adattare più facilmente l'attribuzione delle frequenze radio nella banda dei 900 MHz per consentire anche l'applicazione delle nuove tecnologie a banda larga ad alta velocità di quarta generazione. Gli apparecchi attuali continueranno a funzionare senza problemi ma, in più, potranno anche utilizzare nuove tecnologie per accedere a servizi a banda larga ad alta velocità .
Le norme riformate avranno un
impatto economico positivo sul settore e promuoveranno l'adozione di nuovi servizi senza fili, grazie alla riduzione dei costi di rete derivanti dall'utilizzo di bande di frequenza più basse. La nuova decisione della Commissione stabilisce i
parametri tecnici che permettono la coesistenza dei sistemi
Gsm (telefoni cellulari di seconda generazione -
2G) e
Umts (telefoni di terza generazione -
3G - che aggiungono ai servizi telefonici normali la connessione internet mobile ad alta velocità ), attivi sulle frequenze Gsm di
900 e
1800 MHz in linea con la direttiva.
La decisione si basa sulla decisione europea relativa allo
spettro radio, che istituisce un meccanismo per l'adozione di norme tecniche armonizzate in base alle proposte provenienti dagli esperti nazionali in materia di frequenze radio.
Le amministrazioni nazionali dispongono ora di
sei mesi per recepire la direttiva e applicare la decisione in modo tale da rendere le bande di frequenza Gsm pienamente disponibili per i telefoni di terza generazione.
Al momento dell'apertura delle licenze Gsm esistenti,
le autorità di regolamentazione nazionali dovranno esaminare le condizioni di concorrenza tra gli operatori di telefonia mobile e prendere misure contro le eventuali distorsioni, conformemente alla normativa comunitaria in materia di telecomunicazioni. La decisione prevede inoltre la possibilità di introdurre modifiche che permettano di includere parametri tecnici d'uso per altri sistemi non Gsm la cui compatibilità potrà essere verificata in una fase successiva.
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