Uno stupratore seriale che si aggira per la città violentando ragazze, spesso anche di minore età . Questo lo sconcertante contenuto del videogioco giapponese
Rapelay, facilmente scaricabile da internet anche in Italia. E che sta suscitando un'ondata di polemiche nel nostro paese.
La prima ad intervenire sulla questione è stata il Ministro della Gioventù
Giorgia Meloni, che ha annunciato di voler far richiesta alla
Polizia Postale e delle Comunicazioni affinchè il gioco venga rimosso dalla rete e vengano valutate tutte le ipotesi di reato. "à‰ intollerabile che materiale di questo genere possa circolare liberamente ed essere lasciato a portata di clic, a disposizione di tutti, giovanissimi compresi'' ha commentato il Ministro in occasione dell'
Internet Safer Day.
"Il vero rischio è che prodotti come questo erodano la consapevolezza dei ragazzi circa la gravità di atti criminali tanto aberranti -ha proseguito- lo stupro, quando diventa un gioco, smette di indignare, di scuotere le coscienze e colpire gli animi. Diventa consuetudine, banalità , quotidianità : e questo è assolutamente intollerabile. L'abitudine alla violenza genera insensibilità verso di essa, e fa sì che non ci sia più alcun impulso a combatterlà'.
Il coro delle proteste è unanime: a chiedere che Rapelay venga proibito è anche il sindaco di Roma
Gianni Alemanno, che commenta "in un momento in cui tutte le Istituzioni sono impegnate in una campagna per il rispetto della donna, per la lotta alla violenza, avere a disposizione un videogioco che incita ad indossare i panni di uno stupratore seriale è una cosa diseducativa e immorale".
Tra gli altri,
Telefono Rosa, associazione che si occupa appunto di tutelare le donne oggetto di violenza, ha richiesto l'immediato oscuramento del sito e ha annunciato un esposto alla
Procura della Repubblica.
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