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Sexy applicazioni escluse dall'App Store, parla Apple

Dopo la decisione di togliere dall'App Store tutte le sexy applicazioni, circa 5mila, Apple motiva la propria scelta. Ma non spiega perchè l'App di Playboy o Sports Illustrated sia ancora online.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 23/02/2010

Ci sono voluti quattro giorni ma finalmente Apple ha deciso di spiegare le ragioni che l'hanno spinta a "purificare" l'App Store da tutti quei software erotici o anche solo allusivi. Le poche informazioni sono state rilasciate da Phil Schiller, Senior Vice President of Worldwide Product Marketing di Apple. In un'intervista rilasciata al New York Times, Schiller ha spiegato per sommi capi il motivo che ha portato alla "purificazione" forzata. Quando però gli è stato chiesto perchà© le App di Playboy e Sports Illustrated – quest'ultima mostra ragazze in costume da bagno – fossero ancora online, le spiegazioni di Schiller sono parse molto meno convincenti. E gli sviluppatori "esclusi" avranno tutte le ragioni per protestare, visto che anche delle semplici vetrine per costumi da bagno sono state colpite dalla "censura".

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Dunque, perchà© Apple ha deciso di togliere le sexy applicazioni? "Siamo arrivati ad un punto in cui ricevevamo lamentele da parte di clienti femminili che ritenevano alcuni contenuti troppo degradanti e umilianti, così come alcuni genitori erano arrabbiati per quello che i loro figli potevano vedere". La spiegazione è sensata, vista la grande diffusione dell'iPhone. Apple, tuttavia, l'aveva già  previsto e aveva introdotto il Parental Control nell'ultima versione di iPhone Os.
Schiller ha poi proseguito esaminando quelle applicazioni che, inspiegabilmente, sono ancora online pur mostrando contenuti discutibili. In particolare, riguardo al software di Sports Illustrated, Schiller ha spiegato che Apple ha considerato la fonte e l'intento dell'App in questione. "La differenza è che questa è una società  molto conosciuta. Società  che aveva pubblicato in passato dei contenuti accettabili e accessibili su una vasta gamma di supporti". Quindi, l'applicazione di Playboy è apparentemente meno offensiva per donne e genitori solo perchà© i contenuti stanno anche su una rivista?
Ora, la decisione non sorprende – c'è poco rischio che Playboy presenti foto troppo estreme e, con la presenza di poche applicazioni sexy sull'App Store, si potranno contenere anche i reclami. In ogni caso, il favoritismo mostrato da Apple si somma ai precedenti accumulati dalla società  e le spiegazioni di Schiller non convincono per niente.
Inoltre, per chi volesse dei contenuti sexy sul proprio melafonino rimane sempre disponibile iTunes. Apple, infatti, non ha problemi a vendere film vietati ai minori sulla piattaforma online. Per qualche incomprensibile motivo però, l'App Store è un'altra faccenda.

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