Ci sono voluti quattro giorni ma finalmente
Apple ha deciso di spiegare le ragioni che l'hanno spinta a
"purificare" l'App Store da tutti quei
software erotici o anche solo allusivi. Le poche informazioni sono state rilasciate da
Phil Schiller, Senior Vice President of Worldwide Product Marketing di Apple. In un'intervista rilasciata al
New York Times, Schiller ha spiegato per sommi capi il motivo che ha portato alla "purificazione" forzata. Quando però gli è stato chiesto perchà© le App di
Playboy e
Sports Illustrated – quest'ultima mostra ragazze in costume da bagno – fossero ancora online, le spiegazioni di Schiller sono parse
molto meno convincenti. E gli sviluppatori "esclusi" avranno tutte le ragioni per protestare, visto che anche delle semplici vetrine per costumi da bagno sono state colpite dalla "censura".
Dunque, perchà© Apple ha deciso di togliere le sexy applicazioni? "Siamo arrivati ad un punto in cui ricevevamo
lamentele da parte di clienti femminili che ritenevano alcuni contenuti troppo degradanti e umilianti, così come alcuni
genitori erano arrabbiati per quello che i loro figli potevano vedere". La spiegazione è sensata, vista la grande diffusione dell'
iPhone. Apple, tuttavia, l'aveva già previsto e aveva introdotto il
Parental Control nell'ultima versione di iPhone Os.
Schiller ha poi proseguito esaminando quelle
applicazioni che, inspiegabilmente, sono ancora online pur mostrando contenuti discutibili. In particolare, riguardo al software di
Sports Illustrated, Schiller ha spiegato che Apple ha considerato la fonte e l'intento dell'App in questione. "La differenza è che questa è una società molto conosciuta. Società che aveva pubblicato in passato dei contenuti accettabili e accessibili su una vasta gamma di supporti". Quindi, l'applicazione di Playboy è apparentemente meno offensiva per donne e genitori solo perchà© i contenuti stanno anche su una rivista?
Ora, la decisione non sorprende – c'è poco rischio che Playboy presenti foto troppo estreme e, con la presenza di poche applicazioni sexy sull'App Store,
si potranno contenere anche i reclami. In ogni caso, il
favoritismo mostrato da Apple si somma ai precedenti accumulati dalla società e le spiegazioni di Schiller non convincono per niente.
Inoltre, per chi volesse dei
contenuti sexy sul proprio melafonino rimane sempre disponibile
iTunes. Apple, infatti, non ha problemi a vendere film vietati ai minori sulla piattaforma online. Per qualche incomprensibile motivo però, l'App Store è un'altra faccenda.
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