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Italia, il mercato dei videogames barcolla per la prima volta

Secondo l'annuale rapporto Aesvi/Gfk, il mercato italiano dei videogames sarebbe passato da un attivo del 21% nel 2008 a un passivo del 10% nel 2009. Una tendenza diffusa però anche negli altri Paesi europei.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 15/04/2010

Anche il settore dei videogiochi barcolla: uno dei baluardi più sicuri del mercato italiano ha dovuto subire le conseguenze della crisi economica.
L'annuncio è dato dal rapporto annuale realizzato da Gfk per conto di Aesvi, l'associazione degli editori di videogame italiani, che mette in luce le tendenze economiche dello scorso anno, confrontandole con quelle relative all'anno precedente e alla situazione creatasi negli altri stati europei.
Dopo una crescita a due cifre, perpetuatasi per cinque anni, il mercato italiano dei videogames è andato infatti incontro ad un crollo notevole, passando da +21,6% nel 2008 a -10,6% nel 2009.
Il confronto con il 2008 mostra quindi un settore in forte calo, in controtendenza rispetto agli anni precedenti.
Negli altri Paesi europei si è verificata una diminuzione simile degli introiti: il rapporto indica come Gran Bretagna e Spagna abbiano registrato un meno 16.2%, Francia meno 17.1 e Germania meno 14.2.
Due stati si distinguono dal gruppo formato da Italia e dalle sopracitate nazioni e mostrano crescite in controtendenza: stiamo parlando di Svezia e Portogallo.
Fra le cause di questo crollo nel mercato italiano e non solo, il rapporto Gfk segnala due motivi principali: la crisi economica e gli sconti praticati da alcune catene di negozi al prezzo delle console, con la sempre più consolidata politica delle vendite sottocosto.
Questo avrebbe determinato, a detta degli analisti, una diminuzione del giro d'affari da 1miliardo e 262 milioni di Euro a 1miliardo e 128 milioni di Euro. Il giro d'affari degli altri Paesi europei è il seguente: Spagna 1 miliardo e 200 milioni di Euro; Germania 2miliardi e 363 milioni, Francia 2miliardi e 440 milioni e Inghilterra 3miliardi e 110 milioni.
Secondo i dati diffusi, il 55,6% del fatturato deriverebbe dalle vendite di software e il restante 44,4% dalle quelle di hardware.
Per quel che concerne la componente hardware si registra una diminuzione del 15,3%, a fronte di un calo limitato per i giochi, pari al 5,8%.
Analizzando le vendite delle console, sono i dispositivi portatili ad aver avuto il maggior tracollo, con un calo del 20.3%, mentre Wii, PlayStation 3 e Xbox 360, che rappresentano il 54,3% delle vendite totali di console, sono calate solo del 2,7%.
Uno dei pochi dati positivi dell'analisi effettuata sul mercato dei videogames è la diffusione nelle famiglie delle console: se nel 2005 erano possedute dal 21% della famiglie, oggi la percentuale è pari al 42%, pari a 10 milioni e 332 mila famiglie.


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