La vicenda che da qualche tempo sta tenendo banco in casa
Activision si sta arricchendo di nuovi capitoli che non gioveranno affatto alla famosa software house. Infatti la disputa fra i fondatori di
Infinity Ward, casa di sviluppo di uno dei titoli best seller della stagione
Modern Warfare 2, e la casa madre Activision ha preso una piega decisamente sfavorevole per quest'ultima, che rimane uno dei più grossi ed importanti distributori di videogame sul mercato mondiale.
àˆ notizia delle ultime ore che 38 sviluppatori avrebbero deciso di intentare una
class action contro Activision, rea di non aver saldato 125 milioni di
royalty ricavate dallo strepitoso successo di Modern Warfare 2. Adesso toccherà ai giudici esprimersi in merito.
Le acque iniziarono ad agitarsi alcune settimane fa, quando i due co-fondatori di Infinity Ward,
Jason West e
Vince Zampella, furono licenziati da Activision con la precisa accusa di tramare alle spalle della casa madre e rallentare lo sviluppo del futuro Modern Warfare 3. I due se ne andarono sbattendo la porta e reclamando una parte dei profitti ricavati dalle vendite del gioco da loro sviluppato. Fuoriusciti da Activision hanno fondato un nuovo studio,
Respawn Entertainment, con il supporto di
Electronics Arts. Ed è proprio delle ultime ore la notizia che 21 degli stessi 38 firmatari della causa contro Activision hanno voluto seguire i vecchi capi nella nuova società appena fondata.
Tutto questo trambusto pone dei seri rischi alla realizzazione di
Modern Warfare 3 in tempi brevi.
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