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Australia, i cellulari funzionano anche senza campo

Gli scienziati dell'università  Flinders di Adelaide, in Australia, hanno messo a punto un software capace di permettere di utilizzare i telefonini anche in assenza di campo.

Autore: Santina Buscemi

Pubblicato il: 13/07/2010

Uomini e donne che, incappati in una conversazione imbarazzante o noiosa, utilizzano la scusa "Scusa, non c'è campo, non ti sento bene", dovranno usare la fantasia e inventarsi altre bugie per mettere giù.
La colpa, o merito, a seconda dei punti di vista, è degli scienziati dell'università  Flinders di Adelaide, in Australia, i quali hanno messo a punto una tecnologia in grado di permettere di effettuare telefonate anche in assenza di campo.
I ricercatori hanno sviluppato un software che consentirà  di comunicare anche in assenza di ricezione: la funzione delle torri della telefonia mobile è ora incorporata nel sistema e applicata, in maniera compatta, nei telefonini.
La tecnologia sfrutta un'interfaccia WiFi per consentire di utilizzare il cellulare e quindi effettuare una chiamata, senza il bisogno di transitare da un punto centrale di raccolta.
Non si tratta solamente di esperimenti da laboratorio, perchà© il sistema è già  stato collaudato in remote aree desertiche dell'Australia centrale. Secondo quanto emerso, la prova si sarebbe conclusa con un successo: in quelle zone non vi è ricezione nà© attraverso tralicci nà© tramite satelliti, eppure i cellulari funzionavano.
Al momento attuale, il segnale fra i telefonini ha un limite di poche centinaia di metri, ma gli scienziati hanno spiegato come, grazie a nuovi congegni e piccoli trasmettitori, la performance del software migliorerà .
Il prof. Paul Gardner-Stephen della Scuola di scienze dei computer dell'ateneo, lo scienziato che guida il progetto, ha spiegato alla radio Abc: "Usando l'interfaccia WiFi di cui sono ormai dotati molti telefoni cellulari, possiamo trasmettere la voce in una maniera che non richiede di passare per un punto centrale di raccolta".
Il ricercatore ha messo in evidenza l'utilità  di un simile sistema in concomitanza di disastri come i terremoti, quando cioè i tralicci della telefonia possono andare distrutti: "L'esperienza ha dimostrato che nella grande maggioranza dei disastri la prima risposta viene da persone ed entità  del posto, e il sistema potrà  assicurare facili comunicazioni. In un terremoto, entro pochi minuti e non dopo 48 o 72 ore, sarà  possibile cominciare a liberare le vittime dalle macerie e a ristabilire l'ordine".

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