La
GEMA, equivalente tedesca della
SIAE, ha portato
YouTube davanti al giudice per accertare eventuali responsabilità del sito sui video caricati dagli utenti.
La richiesta straordinaria della GEMA di
bloccare istantaneamente l'accesso ad alcuni video per gli utenti tedeschi è stata respinta dal giudice. Ma YouTube non ha potuto tirare il classico respiro di sollievo.
Lo stesso pubblico ministero ha dichiarato che, seguendo le
procedure standard, è disposto ad ascoltare quello che la GEMA ha da dire riguardo a YouTube.
"Esistono i presupposti per ritenere che YouTube sia in qualche modo responsabile dei video che gli utenti caricano sul sito", ha detto il giudice
Heiner Steeeneck.
Se un'eventuale sentenza desse ragione al repository online, potrebbe essere una prima istanza di cambiamento per la
direttiva europea in vigore sul
commercio elettronico. La direttiva in questione risale al 9 aprile 2003 e molti si chiedono se non sia ora di riesaminarla.
YouTube ha esteso il suo sistema di
Content ID con specifici accordi che tutelano i legali detentori dei diritti sui vari filmati. Quest'ultimi, però, continuano a effettuare l'upload di video su YouTube, tanto che si dimostra arduo
individuare quale clip sia legale o meno.
Ed ecco che ritorna in auge la questione degli
intermediari, in questo caso YouTube: è giusto che chi fornisce un servizio sul web vigili sugli utenti e sulle loro attività ?
Il caso italiano più eclatante risale ai primi mesi del 2010, con la
sentenza Vividown che portò alla condanna di
tre executive di Google, il colosso che possiede YouTube.
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