La battaglia di
Sony contro la pirateria si arricchisce nelle ultime ore di un nuovo capitolo. La casa giapponese ha deciso di
estendere la sua azione legale anche ai rivenditori che commercializzano metodi e hardware per effettuare il
jailbreak di
PlayStation 3.
In un primo momento Sony rivolse la sua azione legale ai soli creatori di questo software ma, stando alle ultime notizie, il colosso giapponese avrebbe intenzione di colpire anche coloro che vendono sistemi e metodi basati sul codice che bypassa le protezioni di PlayStation3.
I rivenditori finiti nel mirino di Sony sono quelli che commercializzano
PSGroove,
PSFreedom e
OpenPSJailbreak.
Al momento la battaglia legale di Sony contro il jailbreak si sta muovendo su più fronti: dall'hardware, con il rilascio del nuovo
firmware, alle aule dei tribunali.
Solo nei giorni scorsi il colosso giapponese ha depositato un'ingiunzione per respingere la
class action mossa nei suoi confronti.
Alcuni utenti hanno contestato a Sony la rimozione della possibilità di installazione di sistemi operativi alternativi su PlayStation 3, avvenuta mesi fa con il
firmware 3.21. La difesa di Sony si basa sui termini di servizio del
Playstation Network: l'utente finale non è proprietario del software nella console.
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