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Google Instant Preview, ricerche veloci e più pubblicità 

Il nuovo servizio di anteprima istantanea di Google, al momento ancora in fase di prova, servirà  a facilitare e velocizzare la ricerca dei contenuti. Secondo i più critici, invece, la nuova funzionalità  nasce da ben più materiali motivazioni economiche.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 10/11/2010

Google ha appena annunciato sul blog ufficiale la prossima attivazione del nuovo servizio di anteprima dei risultati di ricerca Instant Preview. La nuova funzionalità  è stata presentata come un miglioramento del motore di Google che dovrebbe permettere agli utenti di effettuare ricerche più veloci visualizzando le pagine dei risultati già  dalla homepage.
Il servizio, al momento attivo solo in versione di prova, dovrebbe diventare parte integrante della ricerca di Google nei prossimi giorni.
La rete parla diffusamente delle caratteristiche e dei vantaggi offerti da Google Instant Preview, ma non si sono fatte attendere le prime critiche sull'operazione.
Alcuni blog e siti cercano di guardare oltre gli annunci ufficiali per spiegare quali siano le reali motivazioni dell'operazione. Per i critici, il nuovo servizio di Google non sarebbe altro che un modo per mantenere i contatti sul portale e aumentare così gli introiti pubblicitari.

google-instant-preview-ricerche-veloci-e-piu-pubbl-1.jpgEsempio di inserzione pubblicitaria di Google
Con Instant Preview gli utenti sarebbero meno incentivati a lasciare l'homepage di Google, garantendo una maggiore visibilità  degli annunci. Si passerebbe quindi più tempo sulla pagina di ricerca di Google a scapito degli altri siti.
Facebook e Twitter, che dovrebbero avere la loro ragione d'essere nel condurre gli utenti verso i siti desiderati, già  da tempo investono molte risorse per attirare e mantenere il maggior numero possibile di contatti. Con i nuovi servizi Instant anche Google starebbe percorrendo questa strada, accentrando gli utenti sulle proprie pagine.
A farne le spese sarebbero i siti delle aziende che vedono diminuire gli incassi pubblicitari delle loro inserzioni online. Per ovviare a questa tendenza i vari produttori hanno già  iniziato ad adottare una semplice contromossa: spostare gli investimenti pubblicitari sulle piattaforme come Facebook, Twitter e Google. Molte società  hanno già  iniziato a vendere direttamente dalle pagine dei social media o dei motori di ricerca.
Alla fine tutto rientra nelle normali leggi di mercato, valide anche per il mondo online. Agli utenti rimane la decisione finale di accettarle o meno.

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