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I notebook danneggiati costano più di un miliardo alle aziende italiane

I notebook danneggiati costano alle aziende italiane oltre un miliardo di Euro all'anno. Tra le cause principali, secondo una ricerca di IDC, ci sono i danni alla tastiera e allo schermo.

Autore: Redazione D. Life

Pubblicato il: 26/11/2010

Da una ricerca commissionata da Panasonic Toughbook ad IDC per il mercato UK emerge che i notebook danneggiati rappresentano un costo significativo per le aziende inglesi.
Sulla base della ricerca inglese, si stima che per l'Italia i notebook danneggiati costino alle aziende italiane 1.144 miliardi di Euro per riparazioni e ripristino dati.
A questo vanno aggiunti i costi indiretti causati da interruzioni del business, perdita di opportunità  professionali o insoddisfazione del cliente.  
La ricerca, commissionata da Panasonic Toughbook e sostenuta dal gruppo di analisti tecnologici di IDC, dimostra che il 20% dei notebook aziendali richiede un'assistenza annuale e che il 14,2% delle riparazioni è causato da danni fisici o incidenti.  
Ecco le più frequenti cause di rottura. Durante il sondaggio, il 72% degli intervistati con notebook danneggiati ha riportato di aver subito danni alla tastiera, mentre il 66% ha subito guasti allo schermo. Componenti non esposti che subiscono maggiori danni includono batterie e hard disk drive, entrambi menzionati da più del 50% degli intervistati.  
L'errore umano e la mancanza di attenzione sono responsabili per gran parte dei danni, con il 72% degli intervistati che sostiene di aver fatto cadere il notebook, il 66% di aver rovesciato liquidi sul dispositivo e il 55% che afferma di averlo fatto cadere dalla scrivania o dal tavolo.
I dipartimenti che hanno subito maggiori danni sono quelli dell'assistenza clienti, seguiti dall'amministrazione e vendite.  
Sempre secondo il sondaggio condotto da IDC, il 63% degli intervistati ha riportato un calo produttivo come conseguenza di danni o rotture dei notebook, mentre più di un terzo ha elencato perdite di dati rilevanti o informazioni aziendali (37%)  e vendite perse o ritardate (34%).  
Parallelamente alla prospettiva fornita da IDC in UK, su un aumento delle vendite di notebook nel 2010 rispetto a computer fissi, il gruppo di analisti ha consigliato alle aziende di scegliere con maggiore attenzione il tipo di notebook che si intende acquistare.

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