Non si sono fatte aspettare molto le repliche di
Microsoft alle
accuse di "plagio" portate da
Google nei confronti di
Bing. Ricapitolando, il motore di ricerca più famoso del web ha di fatto accusato, fornendo anche prove sostanziali, che in determinate situazioni, Bing copi i suoi risultati di ricerca.
Sicuramente questo tipo di accusa non porterà a nessuna conseguenza di ordine legale, ma è innegabile che una simile affermazione possa di fatto ledere all'immagine del motore di ricerca di Microsoft.
La spiegazione dell'accaduto arriva direttamente dalla bocca di
Harry Shum del
Bing Team, che, cercando di salvare il salvabile, ha affermato che
Bing non è un motore di ricerca "copione" bensì intelligente, in quanto impara dai dati che alcuni utenti anonimi hanno deciso di condividere.
"Il team di Bing sta lavorando duramente per offrire sempre la massima qualità nella ricerca", ha specificato Shum. "
Usiamo oltre 1000 differenti variabili e funzioni nel nostro algoritmo di ranking.
Una piccola parte di questi deriva dai click forniti dai nostri utenti, coloro che hanno aderito alla condivisione anonima dei dati della loro navigazione, in modo da migliorare l'esperienza di tutti".
La difesa di Microsoft dunque passa semplicemente da questo assunto: impariamo semplicemente dai nostri utenti, non copiamo Google.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.